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Paris Photo apre i battenti, ed è più bella che mai
Mercato
Paris Photo, la fiera leader mondiale dedicata alla fotografia vintage, moderna e contemporanea, apre la sua 26esima edizione con 191 partecipanti tra gallerie e case editrici provenienti da 25 Paesi, con oltre 800 artisti, il 68% di gallerie estere e il 32% di gallerie francesi in scena al Grand Palais Éphémère fino al 12 novembre.
Diretto da Françoise Bourgeois, l’imperdibile punto d’incontro per professionisti, collezionisti, istituzioni e appassionati di fotografia stampata e digitale, si disloca tra il settore principale che conta 133 gallerie di cui 34 nuove partecipazioni, Curiosa che raggruppa 16 gallerie che illustrano il dinamismo della giovane scena internazionale, selezionate dalla direttrice artistica di Paris Photo, Anna Planas, e il percorso Elles x Paris Photo, diretto da Fiona Rogers per una selezione di opere di fotografe presenti in fiera. Ma non solo, infatti la fiera lancia un nuovo settore dedicato alla fotografia nell’era digitale. Curata dalla specialista di arte digitale Nina Roehrs, questa sezione presenta nove gallerie d’arte contemporanea e piattaforme con artisti che integrano le realtà digitali nel loro lavoro. «Questa edizione, presentata con Anna Planas, la nostra direttrice artistica, introduce nuove direzioni curatoriali e spinge i confini del mezzo. Siamo ansiosi di sviluppare questo dialogo tra passato e presente e le prospettive che offre per il futuro», dichiara Florence Bourgeois, direttrice di Paris Photo dal 2015.
Immerso in un ambiente frizzante e conviviale, il Grand Palais Éphémère ha accolto, sin dalle prime ore, tantissimi professionisti e diverse grandi personalità, come la première de France, Brigitte Macron, che abbiamo visto discutere con artisti e galleristi. Il settore principale riunisce fra l’altro 21 solo show e 7 duo show con artisti tra i più rappresentativi del fotografia contemporanea, si va da Victor Burgin della Thomas Zander (Colonia) a Zanele Muholi della Yancey Richardson (New York), ma anche Carrie Mae Weems della Fraenkel (San Francisco), Senta Simond della Webber (Londra), Ming Smith della Jenkins Johnson (New York), Frida Orupabo della Stevenson (Città del Capo) e Laia Abril della parigina Les Filles du Calvaire.
Sono diverse le gallerie italiane, alcune di loro partecipano per la prima volta, come la milanese Montrasio Arte, che presenta una mostra curata da Giangavino Pazzola intorno a Luigi Ghirri e la sua opera simbolo, L’Atlante. Paesaggi prospettici è la mostra protagonista presso lo Studio G7 (Bologna), con opere di Daniela Comani, Paola De Pietri e Franco Guerzoni, per una riflessione critica sulla trasformazione del paesaggio rurale e urbano, mentre le milanesi Large Glass e Viasaterna portano il noto fotografo italiano Guido Guidi. Ma anche la Podbielski e la Ncontemporary, come la Alberto Damian (Treviso), e la Paci (Brescia) con il solo show di Nancy Burson. Il tour è intercalato da proposte originali, come quella della Christian Berst Art Brut che accoglie Le mie ragazze della TV, un solo show di Tom Wilkins con 101 tavole di 9 polaroid ciascuna, accuratamente classificate tra il 1978 e il 1982. Si tratta di inediti scoperti tra la miriade di oggetti di questo collezionista nella sua casa di Boston. Sono registrazioni televisive con didascalie che ritraggono donne nude, per lo più attrici colte in ambienti intimi. Ogni tavola costa 7mila euro.
I fil rouge sono tanti, troviamo quello della fotografia sperimentale presso la Parrotta Contemporary che presenta Timm Rautert o presso la Die Mauer di Prato con diversi lavori di Gianfranco Chiavacci (1936-2011), che vanno dai 6mila a 15mila euro. Presente come non mai, i lavori del mitico Daido Moriyama che ci sorprende con la serie From 71NY presso la Daniel Blau, che comprende 22 lavori basati su fotografie scattate a New York City nel 1971. L’artista aggiunge un’incomparabile atmosfera utilizzando il suo concetto di are, bure, bokeh (ossia “granuloso, sfocato e sfocato”) per restituire in ogni tela due esposizioni consecutive in un unico negativo intangibile e fugace. I prezzi vanno da € 42,000 a € 140,000. Ma non solo. Tanto per stuzzicare ancor più la curiosità dei visitatori, l’artista giapponese presenta The Tokyo Toilet. Accolta nello stand progettato da SKWAT e con la direzione artistica di Satoshi Machiguchi, l’installazione, a dir poco sorprendente, è composta per lo più da rotoli di carta igienica sui quali sono stampate delle fotografie di Daido Moriyama. Incredibile ma vero, il pubblico può strappare qualche centimetro di carta senza pagare.
Nel settore Curiosa c’è la Red Lab (Milano) con un solo show di Silvia Bigi che ha concepito A little poetic power to tell it to the world, una performance pubblica dove alcune donne leggono poesie e romanzi di scrittrici e poetesse del XX secolo, vittime di disturbi psicologici. Nel percorso Elles x Paris Photo troviamo la brava Hoda Afshar, fotografa documentarista iraniana con sede a Melbourne, nota per il suo pluripremiato ritratto del 2018 del rifugiato curdo-iraniano Behrouz Boochani, che ha subito una lunga incarcerazione nel centro di detenzione dell’isola di Manus gestito dal governo australiano. Imperdibile la serie esilarante e critica al contempo Being There di Omar Victor Diop & Lee Shulman, presentata dalla Binome e dalla Magnin-A. Vede collaborare Shulman, specialista nell’autoritratto, e Diop, fotografo senegalese che qui lavora con le diapositive vernacolari della collezione The Anonymous Project. Ma anche il solo show di Vasantha Yogananthan presso la londinese The Photographers’ Gallery con la serie Mistery Street. Untitled, New Orleans (2022) è la foto ufficiale della fiera. I prezzi vanno dai 6 mila in su.
Tra tanti contemporanei, un atipico ma notissimo ritratto di Charles Baudelaire nel 1861 da Etienne Carjat (1928-1906) presso la Galerie Lumières des Roses (Montreuil). A detta del gallerista, si tratta di uno dei tre esemplari unici al mondo ed è stato venduto nelle primissime ore di apertura, a un prezzo che non ci ha potuto rivelare.
Le case editrici, ben 35 presenti – tra cui due bolognesi L’Artiere Edizioni e la Damiani – senza contare le riviste specializzate come Foam, propongono libri firmati e di valore, difficile sceglierne uno. Una chicca? Un libro che celebra, con immagini e voci di 130 fotografe contemporanee, cinque anni di percorso Elles x Paris Photo che promuove la visibilità delle artiste lungo la fiera. Interessanti le conversazioni presentate da Alona Pardo, vedi Verso una storia globale della fotografia: narrative decentrate con Diva Gujral, Christine Barthe e Annabelle Lacour oppure Autograph e il movimento della fotografia nera nel Regno Unito con Sunil Gupta, Gioia Gregorio e Marco Sealy.
Ricco il programma di incontri con gli artisti organizzato da Artist Talks by The Eyes si va da quello con Vasantha Yogananthan a Susan Meiselas & Alex Haas. Una fiera che si mette in linea con i tempi e che oltrepassa la dicotomia tra la fotografia analogica e quella digitale. Qual è la migliore? Se la foto digitale permette di rendere visibile ciò che si ha in mente, ossia l’impossibile, l’analogica ci parla di tattilità, per non parlare dell’ampia gamma di variazioni tra luci e ombre. Ma qui a Paris Photo, ognuno può scegliere secondo i propri gusti. Si profila l’en plein per questa edizione grazie al 36% di nuove gallerie e al nuovo settore digitale, contro quella passata che ha accolto più di 60mila spettatori e 1.600 artisti. Tutto resta ancora da giocare.