Prima la Classic Week di Londra, segue la Monaco Art Week, poi triplice fischio finale. L’art market internazionale va in vacanza, ma inizia a sparpagliare le tracce per un ritorno autunnale in grande stile. È il caso della maxi fiera Paris Photo, che annuncia i primissimi dettagli della prossima edizione, la numero 27 della sua storia. Quando? Dal 7 al 10 novembre. Dove? Negli spazi rinnovati dell’iconico Grand Palais. 232 gli espositori, ovviamente internazionali (da 32 Paesi), una proposta eterogenea che spazia dagli albori della fotografia fino alle sperimentazioni più contemporanee. Ben 60 i partecipanti «first-time», ma anche nuove sezioni e ampliamenti dei settori “veterani”.
«Questa nuova edizione, che presenta un elenco di espositori internazionali in continua espansione, segna il nostro ritorno al Grand Palais», conferma alla stampa Florence Bourgeois, Direttore di Paris Photo. «In questa occasione, abbiamo lavorato con Anna Planas, direttore artistico di Paris Photo, e il comitato di selezione, per presentare una fiera che mettesse in mostra progetti degni delle istituzioni più prestigiose e che spingesse i confini dell’immagine. Ancora una volta, l’entusiasmo delle nostre gallerie ed editori evidenzia il ruolo chiave di Parigi nel mercato dell’arte. Non vediamo l’ora di accogliere i nostri collezionisti, istituzioni, professionisti e amanti dell’arte alla fiera di novembre».
Si parte dalla Main Section, con 145 gallerie da ogni parte del globo. Tra le nuove adesioni, occhi puntati sugli spazi provenienti dall’America Latina, come RGR (Città del Messico) e Vermelho (San Paolo). Galerie Taka Ishii (Tokyo) tornerà con una mostra collettiva con artisti giapponesi. Mariane Ibrahim (Parigi, Chicago, Città del Messico) e Carlier Gebauer (Berlino, Madrid) si uniranno anche alla nuova edizione. Altri nomi, tra emergenti e giganti: Fraenkel (San Francisco), Stevenson (Città del Capo, Johannesburg, Amsterdam), Yancey Richardson (New York), Howard Greenberg (New York) e Gagosian (USA, Europa, Asia), Karsten Grève (Colonia, Parigi), Nathalie Obadia (Parigi), Christophe Gaillard (Parigi), Pace (USA, Europa, Asia) e Thomas Zander (Colonia, Parigi).
Parlavamo di novità: c’è Voices tra le new-entries della 27esima edizione, si tratta di una nuova sezione curata «dedicata a invitare gli occhi attenti dei principali leader dell’arte internazionale, che cureranno una selezione originale che verrà svelata a settembre». Questa prima edizione sarà ospitata da 3 curatori: Azu Nwagbogu, fondatore e direttore del LagosPhoto Festival, curatore indipendente e recentemente curatore del padiglione del Benin alla Biennale di Venezia; Sonia Voss, autrice e curatrice di numerose mostre incentrate su scene fotografiche emerse dietro la cortina di ferro, in particolare la fotografia della Germania dell’Est e della Lituania degli anni ’70; e per finire Elena Navarro, curatrice indipendente, fondatrice del festival internazionale di fotografia FotoMéxico.
Conferme per il settore Elles, ovvero il programma che punta i riflettori sulle fotografe donne. A cura quest’anno di Raphaëlle Stopin, direttrice del Centre photographique Rouen Normandie ed ex direttrice artistica del festival di Hyères, la sezione è sviluppata in collaborazione con il Ministero della Cultura francese e con il supporto di Women In Motion, un programma di Kering che mette in risalto le donne nelle arti e nella cultura. «La rappresentanza delle artiste alla fiera è finora aumentata dal 20% al 36% dal 2018», specificano gli organizzatori. Quest’anno, per la prima volta e con il supporto di Kering, il programma sarà arricchito da una significativa sponsorizzazione per quattro gallerie che ospitano mostre personali e collettive di fotografe donne. L’obiettivo? Aiutare queste gallerie a partecipare a Paris Photo.
Altre sezioni da tenere nei radar: senz’altro Emergence, precedentemente nota come Curiosa, che presenta nel 2024 un totale di 23 progetti di artisti giovani ed emergenti; a partire dalla ricerca di Caroline Corbasson presso Dilecta (Parigi), dai collage di Miguel Angel Tornero e Juan Silio (Santander, Madrid), ancora dal Popel Comou di Torch (Amsterdam), fino all’intrigante lavoro sulle alghe verdi di Alice Paillot presso Hangar a Bruxelles. C’è poi il settore Digital, recentissimo, lanciato nel 2023, sarà curato anche quest’anno da Nina Roehrs e includerà 15 progetti, tutti chiaramente dedicati agli artisti che integrano realtà digitali nel loro lavoro. Amatissimo dai visitatori di Paris Photo, per finire, il Book Sector darà spazio a editori contemporanei come Morel Books, Eriskay Connection, Void e Kodoji, insieme a libri antichi di Plac’Art Photo e Dirk K. Bakker Boeken.
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