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Aria di novità in casa Phillips. La maison – che ha chiuso il primo semestre con un fatturato di $ 453 milioni – annuncia Dropshop, «una piattaforma digitale che offre edizioni limitate di oggetti e opere d’arte del mercato primario in partnership con gli artisti e i marchi che definiscono la cultura contemporanea». In altre parole: Dropshop è la prima piattaforma nell’ambito delle aste internazionali che collabora direttamente con gli artisti con l’obiettivo di rendere le loro opere subito disponibili per l’acquisto, interrompendo le dinamiche tradizionali tra il mercato primario e quello secondario. Una soluzione più fluida, di certo più immediata, senza barriere.
«Dropshop di Phillips è davvero innovativo, è stato creato in risposta al cambiamento generazionale degli artisti contemporanei che assumono un ruolo più attivo nell’auto-rappresentazione», rivela alla stampa Christine Miele, New Retail Sales Director, Ecommerce della casa d’aste. «Questi “takeover” periodici sono stati concepiti per creare uno spazio dedicato agli artisti, in modo che possano confrontarsi direttamente con la comunità collezionistica globale di Phillips, amplificando la propria voce in modo personale e d’impatto. Nell’intraprendere questa avventura, non vediamo l’ora di presentare una gamma culturalmente variegata di artisti, che spaziano sia tra i nomi emergenti che tra quelli di spicco».
Il primo appuntamento del progetto, lanciato il 20 agosto, presenta le opere dell’australiana Cj Hendry, classe 1988 – un’artista che incarna perfettamente lo spirito dell’autorappresentazione, dell’ampia inclusione e della democratizzazione del mercato. Le protagoniste del drop: cento corone di bronzo della serie Crowns, oggetti voluminosi e sgargianti che ricordano i gonfiabili, il tutto anticipato il 19 agosto da un evento in real life in Park Avenue. Con un colpo di scena: lanciate da meno di una settimana, le corone di Hendry sono presto finite sold out.
«All’inizio la mia pratica era intensamente lineare, basata esclusivamente sul disegno, con un’attenzione particolare alla meccanica», spiega l’artista. «Nel corso degli anni si è sviluppata la mia voglia di costruire concetti più grandi di un foglio di carta. Sono arrivato a esistere in una zona grigia in cui mi destreggio tra curiosità, 2D, 3D, realtà e fantasia. Sono onorata di collaborare con Phillips per la loro prima edizione del Dropshop e sono lusingata di essere la prima artista per questa iniziativa».
Phillips collaborerà con i partner in tutte le fasi, dall’ideazione alla curatela, dalla realizzazione alla promozione. Gli articoli – le opere – saranno disponibili per un periodo di tempo limitato attraverso un modello di e-commerce “buy now” sul sito della maison. «Once they’re gone, they’re gone».