La chiamano Picture Cave, si trova nel Missouri e contiene quasi 300 dipinti policromi realizzati dai nativi americani oltre 1000 anni fa. A nulla sono valse le rimostranze della tribù Nazione Osage, né tanto meno il tentativo di aggiudicarsela all’asta, superando le altre offerte: un acquirente anonimo l’ha comprata all’incanto, la scorsa settimana, per la modica cifra di $2,2 milioni.
«Ci sono i nostri antenati sepolti in quella grotta», ha dichiarato alla CNN Andrea Hunter, responsabile della conservazione storica per la Nazione Osage. «Sono i nostri antenati che hanno creato le immagini che sono sui muri e condotto lì i nostri i rituali. È assolutamente il luogo più sacro che abbiamo. E giustamente dovrebbe essere di nostra proprietà». E poi ancora, in un’intervista riportata sul New York Times: «Abbiamo tentato di collaborare con i proprietari per molti mesi. È stato un peccato che abbiano deciso di metterlo all’asta e cercare di ottenere più soldi che potevano».
Non che fino ad oggi i 43 acri in cui la grotta è immersa appartenessero alla Nazione Osage, in effetti. A partire dal 1953, una famiglia di St.Louis era la proprietaria del terreno sui cui sorge Picture Cave e lo utilizzava principalmente per la caccia. Negli ultimi anni – rivela ancora la CNN – la stessa famiglia ha iniziato a informarsi sulle possibilità di vendita, facendo valutare il sito da periti immobiliari che lo avevano stimato tra i $ 420.000 a $ 450.000. Poi la valutazione, di certo più allettante, della casa d’aste Selkirk Auctioneers & Appraisers: una cifra compresa tra $1 e $ 3 milioni. Decisione presa.
Questa la descrizione del – quanto mai insolito – lotto presentato sul sito di Selkirk (qui): «Un luogo consacrato per rituali sacri, studi astronomici, tradizione orale, descritto come “il più importante sito di arte rupestre del Nord America”», si legge. «Il sistema di due grotte vanta enormi pannelli di oltre 290 glifi preistorici che lo rendono la più grande collezione di dipinti policromi dei nativi americani nel Missouri. Considerato uno dei più significativi siti archeologici nordamericani, l’importanza di Picture Cave è stata descritta dagli studiosi come rivale di quella di Cahokia e Chaco Canyon. La quantità e la complessità delle immagini murali, come la celebre rappresentazione del Corno Rosso, non hanno eguali rispetto ad altri siti preistorici».
L’identità dell’acquirente, ad oggi, non è stata rivelata, ma la casa d’aste assicura che si tratti di una figura attenta alla conservazione delle grotte, già impegnata in precedenza nella salvaguardia di altri siti americani. E ricorda che una legge del Missouri accusa di reato chiunque «distrugga o danneggi consapevolmente un luogo di sepoltura umano». Nel frattempo, l’antropologa Carol Diaz-Granados ha definito l’operazione con parole di sicuro impatto emotivo: «È come mettere all’asta la Cappella Sistina». Fa effetto, non è vero?
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