Prova un’opera d’arte e decidi se acquistarla, questa e altre strategie di vendita delle gallerie

di - 29 Maggio 2020

Mentre il mercato dell’arte reagisce alla pandemia migrando verso il web, le strategie di vendita delle gallerie sono in continuo rinnovamento.
Avevamo già visto l’interesse di Sotheby’s nel realizzare un marketplace come Social Gallery Network. O l’idea di Perrotin di sfruttare il proprio spazio per dare visibilità ad alcune gallerie della città.
Queste sono alcune delle tante soluzioni che stanno permettendo all’ecosistema artistico di non collassare. Molte di queste erano già sorte prima dell’emergenza globale ma, non possiamo negare che la difficoltà del mercato dell’arte è stata, in questo momento, un forte stimolo per aggiornare il proprio sistema economico.

Tafeta, prova un’opera d’arte e decidi se acquistarla

Da oggi, prima di comprare un’opera d’arte puoi provarla a casa tua e, se ti piace, puoi acquistarla. Si chiama “Six for Six” il progetto di Tafeta, la galleria londinese specializzata in arte africana moderna e contemporanea. Una nuova filosofia di vendita che prevede una convivenza di sei giorni con l’opera, per decidere di acquistarla con un pagamento distribuito in sei mesi. Un potenziale collezionista può ricevere fino a tre pezzi alla volta il cui prezzo varia tra £ 1.800 e £ 12.000.
Secondo l’Online Art Trade Report, l’incapacità di ispezionare fisicamente l’opera è uno dei principali motivi che impedisce l’acquisto online di arte e Six for Six sembra abbattere questo ostacolo.
Anche se il direttore della galleria Ayo Adeyinka sostiene di avere avuto l’idea prima che iniziasse il lockdown, l’iniziativa è partita il 15 marzo e in poche settimane sono state già inviate otto opere.
«Ci assumiamo tutti i rischi. Il peso è sulla galleria, non sul collezionista.» così ha dichiarato Adeyinka ad Artnet News. Provare per credere.

Lisson Gallery e la realtà aumentata

Se non puoi portare con te un’opera d’arte e valutarne l’effetto a casa tua, la realtà aumentata può essere una soluzione. La Lisson Gallery ha lanciato un’app che permette ai collezionisti di visualizzare le opere in vendita all’interno dei loro ambienti privati attraverso una ricostruzione virtuale.
L’applicazione è un progetto sviluppato in collaborazione con Augment, società di software che lavora con marchi come la Coca-Cola e Logitech. L’effetto della realtà aumentata si avvicina al reale e può essere visualizzato e modificato. Come spiega Alex Logsdail, direttore della galleria: «Abbiamo deciso di rendere la tecnologia disponibile a tutti con un abbonamento … La nostra speranza è che l’aumento possa essere vantaggioso per l’azienda oltre la situazione attuale».

Anche le gallerie di Parigi e Bruxelles nella Platform di Zwirner

L’iniziativa “Platform” di David Zwirner si inserisce nella sua viewing room. Questa sala di visualizzazione online è una vetrina virtuale di gallerie, mostre e artisti già dal 2017. All’inizio di aprile di quest’anno il sito ha lanciato l’edizione di Platform ospitando gallerie di New York e Londra . Ora l’iniziativa è arrivata ad includere anche Parigi e Bruxelles. Questa quarta edizione di Platform durerà dal 22 maggio al 19 giugno, coincidendo con la riapertura dello spazio della galleria fisica di David Zwirner a Parigi il 23 maggio.

Laureata in storia dell’arte con specializzazione in ambito contemporaneo all’Università La Sapienza di Roma. Durante la sua formazione ha studiato presso l’Universidad de Sevilla e Université Paris Sorbonne IV. I suoi studi si sono concentrati sull’arte andalusa contemporanea, sull’arte contemporanea femminile e gender studies. Ha svolto ricerche nell’archivio parigino AWARE, Archives of Women Artists, Research and Exhibitions, un'associazione co-fondata nel 2014 e diretta dalla celebre curatrice Camille Morineau. Tra il 2014 e il 2016 ha scritto per The Walkman Magazine e dal 2019 collabora con Exibart. In questi anni si è occupata di progetti di curatela come assistente di galleria e ha partecipato al Workshop Narrare per immagini al MAXXI e al progetto I had a dream, organizzato nel 2018 dalla Moleskine Foundation, insieme al curatore Simon Njami presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.

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