Il Colosseo contribuisce per € 1,4 miliardi all’anno all’economia italiana (in termini di contributo al PIL) come attrazione turistico-culturale e ha un valore sociale pari a circa € 77 miliardi. Sono queste le cifre stellari emerse ieri dalla presentazione di Deloitte a Roma, all’Acquario Romano, che ha visto analizzare, uno dopo l’altro, i dati cardine dello studio The value of an Iconic Asset. The economic and social value of the Colosseum. «Il Colosseo rappresenta una notevole fonte di valore per Roma, per l’Italia e per l’umanità», dichiara Marco Vulpiani, Partner e responsabile dell’area Valuation, Modeling & Economic Advisory di Deloitte Central Mediterranean. E non solo un valore storico e artistico, s’intende.
«Abbiamo esaminato, analizzato e quantificato diverse configurazioni di valore», spiega, menzionando in particolare «il contributo all’economia italiana (dall’operatività e dal turismo indotto), il valore d’uso indiretto (il valore edonico, rappresentato dal piacere della sola vicinanza e vista di un’opera iconica unica e magnifica) e il valore sociale del Colosseo, inteso principalmente come il valore che rappresenta la sua esistenza per la società». E specifica, a proposito del metodo: «Per un asset iconico come il Colosseo è necessario riferirsi a una dimensione di valore che comprenda sia il valore materiale che quello immateriale. In tale accezione, il valore immateriale del Colosseo può essere maggiore rispetto al valore connesso ai benefici economici che esso può produrre, vanno presi in considerazione anche i vantaggi esterni all’economia di mercato».
Valore edonico e Social Asset Value
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1980, una delle Nuove sette meraviglie del mondo a seguito del concorso indetto da New Open World Corporation, mecca del turismo che, solo nel 2019, ha attratto più di 7 milioni di visitatori dal mondo intero (con un prezzo medio di entrata di € 9,75). Non solo. «Oltre ai suoi benefici diretti», rivela Vulpiani di Deloitte, «il Colosseo genera un valore d’uso indiretto, ovvero un valore intangibile connesso al piacere della sola vicinanza e vista di un’opera iconica unica e magnifica, il cosiddetto valore edonico, così come evidenziato dai prezzi delle unità immobiliari in prossimità del sito. Sulla base delle transazioni osservate nel mercato immobiliare nelle vicinanze dell’asset e attraverso la costruzione di un modello econometrico dedicato, abbiamo stimato che il valore d’uso indiretto del Colosseo, stimato con il metodo dei prezzi edonici, è pari a oltre € 400 milioni. Al fine di stimare il valore del Colosseo come asset sociale (il Social Asset Value), al “valore di transazione” connesso alla spesa dei visitatori durante l’esperienza della visita, dobbiamo infine aggiungere il valore che la società riconosce alla sua stessa “esistenza”». Il valore di esistenza, appunto, l’insieme di tutte quelle percezioni, quei benefici emozionali scaturiti dal suo status di icona, di elemento unico, irripetibile, ovunque riconosciuto e riconoscibile. Come tradurlo in numeri? Grazie a un’indagine mirata, per scoprire quanto la collettività sarebbe disposta a pagare – la famosa Willingness To Pay – per continuare a godere del bene.
L’opinione dei visitatori: quanto vale il Colosseo?
Ed ecco quindi i risultati della survey, e con questi il valore sociale dell’antico Anfiteatro Flavio. Il 97% degli intervistati di Deloitte ritiene “molto importante” (o solo “importante”) l’esistenza del Colosseo; l’87% lo definisce come l’attrazione culturale più rilevante del nostro Paese; il 92% concorda sul fatto che debba essere preservato in ogni circostanza. Inoltre, oltre la metà (il 52%) considera il Colosseo come il fattore principale nella decisione di visitare Roma – con tanti saluti all’immensità del patrimonio storico e culturale della città. La conservazione del sito archeologico? Secondo il 30% degli intervistati, solo gli italiani dovrebbero occuparsene, mentre per il 70%, visitatori e tutti, nel mondo dovrebbero contribuire – a ulteriore riprova del valore riconosciuto globalmente al nostro asset iconico. «Attraverso il metodo del Contingent Valuation Method», commenta il Partner di Deloitte, «che si basa sulla Willingness To Pay rilevata dalla survey condotta, è stato stimato un valore di esistenza pari a € 75,7 miliardi che sommato al valore connesso ai ricavi da esso generati (il valore economico di transazione) di € 1,1 Mld, conduce a un valore complessivo del Colosseo come Asset Sociale pari a € 76,8 miliardi».
Le parole di Fabio Pompei, Amministratore Delegato di Deloitte Central Mediterranean
«Lo studio condotto», conclude l’AD Fabio Pompei, «offre un contributo importante alla capacità di quantificare il valore del Colosseo in termini economici e sociali. Entrambe le dimensioni, quella economica e quella sociale, sono da tenere a mente e cercare di valorizzare il più possibile quando si parla di beni culturali. Un tema che ovviamente vede l’Italia protagonista nel mondo con il maggior patrimonio culturale mondiale ed il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità secondo l’Unesco. La valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico presente nel nostro Paese deve diventare una priorità nell’agenda delle istituzioni nazionali e locali e i fondi del PNRR possono rappresentare un’opportunità per valorizzare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano, con l’obiettivo di migliorarne l’attrattività, l’accessibilità e la nascita e sviluppo di nuovi servizi».