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La settimana scorsa si dava la notizia della messa in vendita dell’NFT legato all’opera di Jean-Michel Basquiat Free Comb with Pagoda (1986). OpenSea è la piattaforma che avrebbe dovuto ospitare l’asta, annunciata dal gruppo Daystrom: con l’acquisto dell’NFT si avrebbe avuto la facoltà di “decostruire” il Basquiat originale. Ebbene, con una vendita pianificata a partire da un’offerta minima di un ethereum (il cui valore corrisponde attualmente a oltre 2700€), l’asta è stata annullata.
Anche un Basquiat in NFT
Ancora giovanissimo, Jean-Michel Basquiat raggiunse alti livelli nel mondo dell’arte, entrando presto a far parte anche della storia dell’arte: il suo è un mito che tuttora persiste. Infatti, ancora oggi le quotazioni delle sue opere raggiungono cifre enormi. Dopo aver conquistato anche il mercato asiatico, Basquiat continua a essere uno dei nomi più preziosi nel mercato dell’arte contemporanea. Non molto tempo fa, abbiamo scritto sulla vendita di una sua opera da Sotheby’s che si aggirava intorno a qualche decina di milioni di dollari. La settimana scorsa la sua firma si legava a un’altra asta: quella dell’NFT dell’opera Free Comb with Pagoda. Gli esperti del settore ancora si interrogano sulla natura di questa nuova forma d’arte, tra medium tecnologico e bolla speculativa. Intanto, il fenomeno dei non-fungible tokens sta coinvolgendo nomi altisonanti, tra cui appunto quello di Basquiat.
![Basquiat](https://www.artnews.com/wp-content/uploads/2021/03/Medici-e1616712210446.jpeg?w=682)
La vicenda dell’NFT di Free Comb with Pagoda
L’NFT di Free Comb with Pagoda – disegno di Basquiat di proprietà di un collezionista privato – non ha fatto in tempo ad andare all’asta su OpenSea che già era assai discusso. Il motivo che ha scatenato la polemica è dovuto dal fatto che insieme all’acquisto dell’NFT si dava la possibilità di “decostruire” l’opera fisica. Fortunatamente, il diritto e la tutela hanno fatto valere l’opera d’arte al di sopra della sua riproducibilità tecnologica. Vale a dire che l’asta è stata annullata, grazie all’intervento dell’Archivio Basquiat. Infatti, il responsabile dell’archivio David Stark ha dichiarato: «La proprietà di Jean-Michel Basquiat possiede il copyright dell’opera d’arte a cui si fa riferimento. Nessuna licenza o diritto è stato ceduto al venditore e l’NFT è stato successivamente rimosso dalla vendita.»
![](https://mma.prnewswire.com/media/1496980/free_comb__1.jpg?p=publish&w=650)
Già nel 2015 l’opera Free Comb with Pagoda era stata protagonista di un tentativo d’asta per la cifra di 80.000 dollari, la cosa però non andò a buon fine e anche il quel caso il disegno di Basquiat non fu venduto. Ora, il proprietario ci ha riprovato, cercando invano di cavalcare l’onda di questa nuova tendenza, forse una moda. È comprensibile, l’hype che investe i NFT fa gola a molti ma l’arte è un gioco serio e le sue regole vanno rispettate.