Categorie: Mercato

Un’opera di Gustav Klimt, creduta persa da 100 anni, andrà in asta

di - 26 Gennaio 2024

Un’opera di Gustav Klimt, scomparsa da 100 anni, è stata ritrovata a Vienna e nei prossimi mesi sarà messa all’asta. Si tratta del Ritratto della signorina Lieser, apparteneva a una famiglia austriaca di origini ebraiche e le sue ultime notizie risalgono al 1925. La sua storia dopo quella data non è ancora stata chiarita del tutto. La casa d’aste viennese im Kinsky stima il valore del dipinto tra i 30 e i 50 milioni d’euro e lo batterà il 24 aprile 2024, per conto sia degli attuali proprietari che degli eredi della famiglia Lieser. Questa ripartizione si basa sui Principi della Conferenza di Washington, un accordo internazionale per facilitare la restituzione ai legittimi proprietari delle opere d’arte saccheggiate dai nazisti.

La storia del ritratto: l’ultimo Gustav Klimt

La famiglia Lieser apparteneva alla cerchia della ricca società viennese dell’alta borghesia tra cui Klimt ritrovava i suoi mecenati. I fratelli Adolf e Justus Lieser erano tra i principali industriali della monarchia austro-ungarica. Henriette Amalie Lieser-Landau, detta Lilly, fu sposata con Justus Lieser fino al 1905 e fu attivissima nel sostenere i movimenti d’arte più all’avanguardia del periodo. Si sa che Adolf Lieser commissionò a Gustav Klimt un ritratto della figlia diciottenne, Margarethe Constance, tuttavia, alcuni studiosi pensano che anche Lilly abbia commissionato a Klimt un ritratto di una delle sue due figlie.

Tra aprile e maggio 1917, la modella visitò nove volte lo studio di Klimt a Hietzing e l’artista realizzò almeno 25 studi preliminari. Klimt iniziò probabilmente il dipinto nel maggio 1917. Il pittore scelse una posa rigorosamente frontale, con un mantello riccamente decorato con fiori drappeggiato sulle spalle della ragazza, su uno sfondo rosso e indefinito. Mentre il volto di Fräulein Lieser è ritratto in maniera naturalistica, altre parti del quadro riflettono la pennellata libera e aperta dello stile del tardo Klimt. Quando l’artista morì di ictus, il 6 febbraio 1918, il dipinto rimase nel suo studio, con piccole parti incompiute. Dopodiché il dipinto fu donato alla famiglia che lo aveva commissionato.

L’ultima testimonianza e l’asta

L’unica fotografia conosciuta del dipinto è conservata negli archivi della Biblioteca nazionale austriaca. Probabilmente fu scattata in occasione della mostra di Klimt alla Neue Galerie di Vienna. La scheda d’inventario del negativo contiene la nota: «1925, in possesso della signora Lieser, IV, Argentinierstrasse 20». Le sorti del dipinto dopo il 1925 non sono chiare. Si sa che fu acquistato negli anni ’60, per passare all’attuale proprietario attraverso tre vendite.

Ernst Ploil, co-amministratore delegato della casa d’aste Kinsky, ha affermato che finora non è stata trovata alcuna prova che l’opera sia stata saccheggiata o rubata prima o durante la Seconda guerra mondiale. «Un dipinto di tale rarità, significato artistico e valore non era disponibile sul mercato dell’arte in Europa da decenni», ha dichiarato la casa d’aste in una nota. Prima dell’asta, il dipinto sarà presentato nel Regno Unito, in Svizzera, in Germania e a Hong Kong.

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