Categorie: Mercato

Se un mammut, un Modigliani e una parola vanno all’asta a Parigi

di - 31 Maggio 2023

Un mammut, un Modigliani e una parola vanno all’asta. No, non è una boutade. È il nuovo format cross category lanciato dalla casa d’aste Giquello – perfettamente figlio del suo tempo, senza limiti asfissianti tra categorie, epoche, provenienze, stime. Quando? Il prossimo 6 giugno. Dove? Sotto il cielo affollato di Parigi, il nuovo polo magnetico del mercato dell’arte internazionale. «È una vendita UFO», commentano da Giquello, «un viaggio nel tempo, dal Giurassico al Paleolitico, dai re di Francia alle arti dell’Asia e dell’Oceania, per arrivare al XX secolo e alle opere del grande maestro Modigliani». Come il caso (ormai magistrale) del T-Rex Stan, che in piena pandemia sfilava da Christie’s nello stesso incanto dedicato a Picasso, Twombly e Cézanne. O ancora di Intersect, la vendita ibrida di Phillips che già nel 2020 vedeva dialogare capolavori dell’arte contemporanea, orologi e gioielli – con tanto di consigli su come abbinarli tra loro. Un esempio più recente: The One, l’asta di Sotheby’s che a gennaio portava in scena il meglio di ogni settore, inclusa una maglia di LeBron James da $ 3,7 milioni. Il risultato, sempre uguale: una vendita destinata a un target altrettanto variegato, fonte sicura per attingere a nuovi bacini di clienti, tra Millennials neofiti e collectors veterani.

Sguardo alla proposta parisienne. Si parte da un cranio di Mammut, risale al Pleistocene superiore. «Le zanne di mammut venivano commerciate in Asia molto prima che gli europei ne venissero a conoscenza», racconta a exibart l’esperto Iacopo Briano. «Si dice che Güyük, il Khan dei Mongoli nel XIII secolo, si sia seduto su un trono fatto di avorio di mammut». E aggiunge: «Il fascino di questo animale estinto persiste ancora oggi, tanto che diversi gruppi privati e pubblici negli Stati Uniti e in Russia stanno cercando di riportare in vita la specie attraverso procedure di declassamento, utilizzando campioni congelati nel permafrost». La stima, da Giquello: € 60.000-80.000.

Amedeo Modigliani, La Bourguignonne, 1918. Olio su tela, firmato in alto a destra. 55 x 38 cm. Stima: € 7 milioni

Cambio netto di scenario, è il turno de La Bourguignonne di Amedeo Modigliani. Il tratto distintivo: lascia la collezione Dutilleul dopo 105 anni, e tanto basta a solleticare l’appetito famelico del mercato internazionale. Già nel 1920 veniva incluso nella retrospettiva delle opere del maestro alla Galleria Montaigne, al numero 27, mentre dal 21 dicembre 1945 al 31 gennaio 1946 trovava spazio tra i capolavori esposti a Parigi, alla Galerie de France. Stima attuale: € 7 milioni. Non solo. C’è una Panhard CD tra i lotti straordinari di Giquello, è uno dei prototipi più importanti della storia della 24 Ore di Le Mans. «La vettura più aerodinamica al mondo», specificano gli esperti, «prodotta in soli due esemplari». Guidata da Alain Bertaute e André Guilhaudin durante la leggendaria edizione del 1964, è capace di raggiungere i 230 km/h con una potenza di soli 70 CV. La valutazione pre-asta, in attesa del verdetto finale: € 600.000-1,2 milioni.

Un armadio per gioielli realizzato per l’imperatrice Giuseppina, un elmo samurai del tipo Hoshi-Bachi di inizio Seicento, orologi unici, sculture antiche, rare. Encore et encore. E arriviamo diretti all’ultima proposta del catalogo, senza dubbi quella meno tradizionale: Giquello mette in vendita una parola – quale, non è dato saperlo – quasi un segreto trasmesso dall’artista Alberto Sorbelli al migliore offerente, preziosissimo, eppure immateriale. «Contrariamente al solito», spiegano dalla casa d’aste, «il vincitore non si aggiudicherà un oggetto, ma sarà l’unico detentore della chiave del mistero di questo scambio. Perché questa parola, una volta rivelata al vincitore, non potrà essere rivelata dall’acquirente o dall’artista. Sarà quindi di proprietà dell’acquirente, e solo il proprietario potrà rivelarla al futuro acquirente, se vorrà separarsene». L’appuntamento è a martedì 6 giugno, all’Hôtel Drouot, con i lotti extra-ordinari di maison Giquello.

Figure allegoriche del Nilo e del Tevere, Scuola francese , circa I7I5. Coppia di bronzi con patina marrone rossiccia H. 40 – L. 75 – P. 32,6 cm (Il Nilo) H. 43 – L. 74,6 – P. 32,8 cm (Il Tevere). Provenienza: Collezione monegasca. Stima: € 200.000 – 300.000
PANHARD-CD PROTOTYPE #Lm64- 02 – LE MANS I964. Stima: € 600 000 – 1,2 milioni

Articoli recenti

  • Attualità

Il Qatar dona 50 milioni a Venezia e potrebbe avere un suo Padiglione ai Giardini

Il Qatar ha donato 50 milioni di euro a Venezia, per supportare la salvaguardia del patrimonio culturale della città: lo…

26 Luglio 2024 17:03
  • Mercato

Sotheby’s inaugura un nuovo flagship a Hong Kong

Un piano dedicato alle mostre e alle preview, un altro destinato alla vendita di collectibles di ogni genere, dai dipinti…

26 Luglio 2024 16:50
  • Personaggi

Olimpiadi 2024: intervista alla curatrice di Casa Italia, che mette al centro il tema della fratellanza

Con l’apertura dei Giochi Olimpici si è inaugurata ufficialmente anche la sede in cui l’Italia espone le proprie eccellenze creative:…

26 Luglio 2024 16:48
  • Arte contemporanea

Attesa in autunno alla Bourse de Commerce di Parigi una grande mostra sull’Arte Povera

Alla Bourse de Commerce Pinault Collection di Parigi, una mostra dedicata all’Arte Povera: dai maestri storici del movimento fino agli…

26 Luglio 2024 15:57
  • Premi

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca…

26 Luglio 2024 14:35
  • Progetti e iniziative

Caloma Festival porta l’arte contemporanea in un borgo del Salento

Partendo dalla tradizione della tessitura, il festival Caloma rilegge il territorio di Casamassella e del Salento attraverso i linguaggi della…

26 Luglio 2024 11:25