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Le domande più frequenti di fronte alle dinamiche spesso incomprensibili del mercato dell’arte, e specie di quella moderna e contemporanea, sono: chi/cosa stabilisce il prezzo? Chi è l’artista più quotato? Chi compra? Perché compra? E cosa compra? Senza entrare nel dettaglio vogliamo fare un breve elenco dei protagonisti di oggi (ma anche di ieri) e portare l’esempio di un artista che ha da poco cambiato la sua posizione in classifica. Tra i viventi è Bruce Nauman a tenersi stretto il primo posto. A seguire sul podio Gerhard Richter e John Baldessari. Poi, per continuare, Cindy Sherman, Lawrence Weiner, Ed Ruscha, Thomas Ruff, Francis Alys e infine Rosemarie Trockel. E tra gli “antenati”? È Warhol il capo senza se e senza ma! È stabilmente in cima alla classifica, anche se Picasso gli sta col fiato sul collo e ogni tanto riesce a scavalcarlo. Joseph Beuys, Sol LeWitt, Robert Rauschenberg e Louise Bourgeois tallonano i due grandissimi. Poco più in basso Sigmar Polke scavalca a sorpresa Marcel Duchamp. Ebbene, sì. Merito di “Alibis: Sigmar Polke 1963-2010”, la retrospettiva dell’artista tedesco che include pittura, fotografica, scultura, disegni, stampe, performance, installazioni, insomma tutta la vita e la carriera di Polke messa in mostra nei più prestigiosi musei del mondo. Ha inaugurato la scorsa estate al MoMA New York. Ora, corretta in alcune “esuberanze” che stridevano un po’ al MoMA, è alla Tate Modern di Londra e la prossima primavera sarà al Museum Ludwig di Cologne.
Man Ray segue lo sprint e porta via il posto a Mike Kelley. (Martina Corbetta)