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Slavs and Tatars è un collettivo artistico nato nel 2006 che si definisce “un gruppo di discussione e conoscenza verso un’area ad est dell’ex muro di Berlino e ad ovest della Grande Muraglia cinese conosciuta come Eurasia”. Il loro lavoro segue precisi cicli di ricerca nel tentativo di risolvere le antitesi e i paradossi, ognuno su un tema o argomento diverso, dalla politica dell’alfabeto, alla letteratura di consigli medievale a un’indagine di sincretismo. Hanno esposto al MoMA alla Tate Modern e al Centre Pompidou, sono stati nominati curatori della prossima edizione della Ljubljana Biennial of Graphic Arts.
A Venezia il gruppo presenta ai Giardini una serie di cartelli illeggibili in cui le lingue e i segni si mescolano e una grande installazione site specifica all’Arsenale dal titolo Dillio Plaza, un riferimento alle origini turche della fermentazione, inizialmente utilizzate per preservare gli alimenti tra le tribù nomadi, quelle culture molto straniere e “barbare” contro le quali la civiltà occidentale ha storicamente definito se stessa, da Erodoto a Hitler. Tutto questo prende la forma di una piazza con una fontana, insegne luminose e un distributore automatico di succhi di crauti.
Sono rappresentati dalla galleria Kraupa-Tuskany Zeidler di Berlino che vende le loro sculture da prezzi che vanno da 40 euro a 45mila.
All’arsenale potete comprare una bottiglia di succo di crauti per 3 euro.