Quando andava a scuola, da bambino, Pierre Chen eccelleva nel disegno e amava produrre il vino con la sua famiglia a Taiwan. Nessun indizio, allora, che un giorno sarebbe stato il protagonista di un simile annuncio: Sotheby’s mette in vendita una leggendaria collezione di vini, «di gran lunga la più grande e preziosa mai presentata sul mercato» – lo comunica senza mezzi termini la maison. La stima, impressionante: fino a $ 50 milioni. Ovviamente, provengono dalle venerate cantine di Chen.
«Epicureo ed esteta in egual misura», come lo definisce la casa d’aste, nonché uno degli uomini più ricchi di Taiwan secondo Forbes, Chen, subito dopo l’università, iniziò a risparmiare per conquistarsi la sua primissima opera d’arte – una bella scultura Cheung Yee datata 1976 (costava, allora, $ 25.000). Di lì a pochi giorni, seguì anche l’acquisto del suo primo Bordeaux, per una collezione – quella di vini e di arte – che procede da sempre su doppio binario. Arte e vino, meglio ancora se combinati insieme. Twombly, Warhol, Richter, Rothko, prende una piega di un certo valore la collezione di Chen negli anni ’80. Nel 1999, poi, la svolta, con la nascita della Yageo Foundation e l’obiettivo di prestare opere a mostre da una parte all’altra del globo – tra cui, recentemente, Capturing the Moment alla Tate Modern. Convivialità e condivisione, per l’arte come per il vino.
«È uno dei più grandi collezionisti al mondo», dichiara Gregoire Billault, Sotheby’s Chairman, Contemporary Art. «La vendita di tante etichette mitiche infiammerà letteralmente il mondo del vino». Nel periodo d’oro del lusso all’incanto, per altro, in «un momento in cui l’interesse globale per il vino pregiato non è mai stato così grande», commenta l’Head of Wine and Spirits Nick Pegna. Le vendite di Sotheby’s sono schizzate da $ 58 milioni nel 2013 al record di $ 158 milioni dello scorso anno, solo per rendere l’idea.
Ed eccole le prime anticipazioni di questa collezione straordinaria. 12 bottiglie di Sassicaia 1985, una vera e propria leggenda del mondo del vino, estremamente raro da trovare oggi in casse complete (stima: $ 26.000-36.000). A proposito di super etichette italiane, dalla tenuta Masseto Sotheby’s esiterà 12 annate diverse dal 1995 al 2010. Ancora, 12 bottiglie di Amarone della Valpolicella Classico Riserva 1990, della leggenda Giuseppe Quintarelli (stima: $ 17.000-22.000). Ci spostiamo oltre i confini con il Petrus 1982 (6 litri Imperial), considerato uno dei più grandi Bordeaux (stima: $ 45.000-65.000). Per finire, direttamente dalla cantina di Henri Jayer, noto come il “Padrino della Borgogna”, l’ultimo vino straordinario che ha prodotto prima di ritirarsi nel 2001, l’Henri Jayer Vosne Romanee Cros Parantoux 1er Cru, 2001 (stima: $ 50.000-70.000 per magnum).
25.000 bottiglie, 5 aste dedicate, la prima si terrà a Hong Kong alla fine di novembre – una vera asta-evento presso l’hotel Mandarin Oriental, con tanto di festival diffuso, esperienze di degustazione, tavole rotonde, momenti di convivialità. Fa le cose in grande, la casa d’aste di Patrick Drahi. Poi tappa a Parigi, in Borgogna, a New York e a Londra, prima dell’epilogo finale, nel 2024, ancora a Hong Kong. «Per me», rivela Pierre Chen, «il vino è la nona arte. È l’unica forma d’arte che si può consumare, utilizzando sensi che altre forme d’arte non coinvolgono, come il gusto e l’olfatto, e richiede creatività da parte del proprietario. Con quali piatti dovrei abbinare questa bottiglia e quali altre bottiglie dovrei includere in questo pasto? La combinazione di vino, cibo e compagnia rende ogni incontro del tutto unico, ogni ricordo mi fa sorridere. Credo che questa sia la magia del vino per me: il potere di rivivere momenti attraverso un singolo sorso». Appuntamento a fine novembre.
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