Prosegue la settimana calda di Londra, l’epicentro è il colosso fieristico Frieze. E procedono a ruota gli eventi dell’arte – corollario tradizionale delle maxi fiere – sparsi tra gallerie, arte pubblica e musei. Ora è il turno delle case d’aste, manca pochissimo alle vendite di Sotheby’s, Christie’s e Phillips; che sondano parsimoniose la temperatura del mercato autunnale, mentre oltremanica si preparano i giochi per la controparte Art Basel Paris.
Parte Sotheby’s con la Contemporary Evening Auction del 9 ottobre, l’appuntamento è in New Bond Street. C’è L’Arbois, Sainte-Maxime (1968) di David Hockney a guidare la vendita, a ispirarlo fu il periodo trascorso nel golfo di Saint-Tropez con l’amato Peter Schlesinger: fu a quei tempi che iniziò a esplorare i dintorni della zona, sulle colline vista mare, dove amava catturare scorci e panorami con la sua fotocamera Pentax 35mm. Tornato nel suo studio londinese, Hockney appuntò queste immagini e creò quattro dipinti. Uno è quello offerto da Sotheby’s, L’Arbois, Sainte-Maxime, stima: £ 7-10 milioni.
Altri highlights della vendita: un autoritratto di Andy Warhol mai visto prima all’asta e custodito nella stessa importante collezione privata dagli anni ’90, stima £ 3-4 milioni. «Rappresenta il momento in cui Warhol uscì da dietro la macchina fotografica e si immerse nel bagliore del suo flash», dicono dalla casa, «è il momento in cui nacque Warhol “l’icona”». Poi ancora Quinze Feuilles Noires di Alexander Calder, anno 1961, stima £ 2-3 milioni. Mentre un pastello su carta di Paula Rego, Jenufa, dalla celebre serie Dog Woman, potrebbe raggiungere quota £ 1,8 milioni.
Risponde subito Christie’s, sempre mercoledì 9 ottobre, sempre sotto il cielo autunnale di Londra. Tra i pezzi forti qui troviamo un Balloon Monkey di Jeff Koons, lo abbiamo già incontrato esposto a Palazzo Strozzi, a Firenze, tra il 2021 e il 2022. «È un capolavoro di potenza paradossale», lo definisce Katharine Arnold, Vice Chairman 20th/21stCentury Art and Head of Post-War and Contemporary Art, Europe, Christie’s, «le cui contraddizioni oscillano tra complessità sconvolgente e semplicità totale; serietà e gioco; cultura pop e le nostre strutture più profonde e primordiali di mito e credenza». Stima? £ 6,5-10 milioni.
Ed è in bella compagnia: vedi Ria, Naked Portrait di Lucian Freud, un capolavoro dell’artista – al suo debutto all’incanto – che attinge alla lunga tradizione di nudi sdraiati, da Giorgione a Tiziano a Velázquez a Manet. «I suoi arti traslucidi e la pelle arrossata pulsano di vita e costituiscono una delle eredità distintive di Freud alla pittura», commenta ancora Katharine Arnold, Vice Chairman 20/21, Head of Post-War and Contemporary Art, Europe, Christie’s. Nel 2012, proprio Ria era uno dei punti focali dell’acclamata mostra Lucian Freud Portraits alla National Portrait Gallery di Londra, oggi la sua stima è di £ 10-15 milioni.
Last dance. C’è la Evening Sale di Phillips in calendario giovedì 10 ottobre, ancora una snocciolata di nomi altisonanti, tra storicizzati ed emergenti internazionali. Si parte con il paesaggio dello Yorkshire di David Hockney, Path Through Wheat Field, July, seguito dalla celebre Pumpkin (M) di Yayoi Kusama e dai ritratti ad opera di Andy Warhol di Re Carlo e della Principessa Diana. Ma c’è anche Torino (Tony) Sept. 99 di Elizabeth Peyton tra i pezzi straordinari, proviene dalla Collezione di Marcel Brient, stima £ 300.000-500.000. «L’occhio di Marcel Brient in quanto collezionista è eccezionale», ha commentato Cheyenne Westphal, Phillips’ Global Chairwoman. «La scoperta del lavoro di Elizabeth Peyton già nelle prime fasi della sua carriera evidenzia la sua capacità unica di riconoscere il potenziale di un artista molto prima che raggiunga il successo».
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