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Se ne erano perse le tracce da oltre 70 anni, dopo un’aggiudicazione a un’asta di New York del 1949. Poi il colpo di scena: l’Afrodite Hamilton (I o II secolo d.C.) è stata presentata in una vendita a lotto unico da Sotheby’s Londra e proprio ieri ha polverizzato le stime da £ 2-3 milioni – con una bidding battle da 20 minuti vinta da un collezionista asiatico. La cifra finale? £ 18,6 milioni. Vale a dire un record per una scultura antica in marmo all’incanto. Niente male, per un tesoro creduto disperso.
«Vero trionfo dell’artigianato romano», spiegano gli specialisti di Sotheby’s, «questa scultura è un tributo ad Afrodite, antica dea dell’amore e incarnazione della bellezza femminile. È ispirata a una perduta statua greca dell’Afrodite Cnidia di Prassitele (IV secolo a.C.) e raffigura la divinità in piedi con il peso del corpo sulla gamba sinistra, la testa voltata a sinistra, i capelli ondulati divisi al centro e legati in un nodo superiore, con le orecchie forate per gli orecchini». Non esattamente la descrizione precisa che ci aspetteremmo da una statua di 2000 anni, insomma. Sembra che i restauri del XVIII secolo abbiano fatto il loro dovere.
Ma non c’era soltanto la bellezza formale a far gola ai collezionisti in gara. L’Afrodite Hamilton è l’unica statua della dea senza vesti, davvero completa, a transitare all’asta in 20 anni; si tratta, secondo gli esperti, della più incredibile scultura antica singola mai custodita in Scozia – di ben 187 cm, tra l’altro, per non passare inosservata; dulcis in fundo, è appartenuta per 144 anni, dal 1776 e il 1919, ai Duchi di Hamilton, tra le maggiori attrazioni del loro palazzo demolito nel 1921. Ça va sans dire, la posta in gioco era piuttosto allettante. E ora chissà che la bella Afrodite, appena riscoperta, non venga inghiottita di nuovo dalle pagine della storia.