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L’aria è quella dei grandi eventi, tra i grattacieli dell’Upper East Side. Uno schieramento di nomi patinati ha fatto il giro del mondo, da Est a Ovest, tra tour strategici, hype alle stelle, headlines sensazionali; e ora è pronto a calcare elegante il palcoscenico di Sotheby’s, nella primavera bollente delle aste di New York. A sfilare, stavolta, i giganti del mercato internazionale, da un iconico Magritte fino a un paesaggio scintillante di Klimt. Ed ecco l’auctioneer Oliver Barker, si disperde il brusio della sala. Occhi puntati sul rostro, si parte dalla collezione del dirigente della Warner Bros, il leggendario Mo Ostin scomparso nel 2022. Iniziamo.
Primo lotto della maratona, toccano quota $ 6,7 milioni i corpi colanti di Cecily Brown – la stessa cifra registrata dalla competitor Christie’s, la notte precedente (qui), in cerca di un record non ancora svelato. Il titolo, quasi profetico: Free Games for May, anno 2015. Proseguiamo. Lotto numero 3, e c’è già il capolavoro. È travolto da una bidding battle di 10 minuti L’Empire des lumières di René Magritte, non incrociava lo sguardo del pubblico dal lontano 1979. Lo stesso soggetto che, lo scorso anno, segnava un record assoluto per il surrealista belga, dritto e diretto fino a quota $ 80 milioni (qui). Lo stesso soggetto – ancora – custodito nelle maggiori collezioni in giro per il globo, dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, al Museo d’Arte Moderna di New York, alla Menil Collection di Houston e ai Royal Museums of Fine Arts of Belgium, a Bruxelles. Il prezzo, stanotte: fa la storia, $ 42,3 milioni. Il secondo più alto di sempre per un lavoro di Magritte.
C’è subito il bis: un altro Magritte d’eccezione, si chiama Le Domaine d’Arnheim, come un racconto di Edgar Allan Poe – incontro e schianto tra artificioso e organico, segno distintivo, qui esasperato, del pittore surrealista. Vendita finale: morigerata, $ 18,9 milioni su una stima da $ 15-25 milioni. E resta sotto la valutazione iniziale il Twombly del 1962, quegli scarabocchi frenetici, quelle sbavature urgenti che parlano di architettura antica, di poesia, di saghe degli dei. La scalata si interrompe a quota $ 11,8 milioni, e subito riprende: è il turno di Joan Mitchell ($ 8,1 milioni),poi di Jasper Johns ($ 1 milione), chiusura tradizionale con Pablo Picasso, con La Femme qui pleure I ($ 1,6 milione). Un totale di 15 lotti, solo un invenduto, $ 123,7 milioni raccolti (stima: $ 103,3-155,3 milioni). Che la seconda manche abbia inizio, sotto il cielo di New York.
The Modern Evening Auction, un’altra tornata di nomi eccezionali. La superstar della vendita – e dell’intera serata, in realtà: Insel im Attersee di Gustav Klimt, dipinto tra il 1901 e il 1902, le sue scaglie d’acqua argentata chiudono la partita a $ 53,2 milioni – atterrano nella collezione di un privato giapponese dopo 7 minuti di rilanci milionari, rivelano dalla maison. «È uno dei paesaggi più radicali di Klimt, mostra gli esperimenti disinibiti dell’artista con la luce e il colore, raramente visti prima nella sua opera», commenta a caldo Helena Newman, Sotheby’s Worldwide Head of Impressionist & Modern Art. «È stato particolarmente speciale celebrare questo dipinto qui a New York, dove più di 80 anni fa fu tra i primi dipinti dell’artista mai esposti in America, cementando l’eredità di Klimt come maestro moderno».
Prosegue la serata, ancora e ancora. È record per Vilhelm Hammershøi, un interno immobile, silenzioso, enigmatico, esposto per oltre 75 anni sulla stessa parete che rappresenta (ve ne parlavamo qui). Vola a $ 9.1 milioni, ad acquistarlo un museo americano. C’è Portrait of a Man as Mars di Sir Peter Paul Rubens tra gli highlights moderni, si assesta a quota $ 26.2 milioni. Femme nue couchée jouant avec un chat di Picasso, dalla collezione di Jan Shrem e Maria Manetti Shrem realizza $21,2 milioni – e va in beneficienza a sostegno delle arti, della musica, della ricerca medico-educativa (qui i dettagli). Una bella natura morta di Paul Gauguin ($ 10,4 milioni), le ostriche e le trasparenze eleganti di Gustave Caillebotte (1,8 milioni), Femme Leoni di Alberto Giacometti, un record per la serie dell’artista svizzero ( $ 28.5 milioni).
Totale della vendita: $ 303,1 milioni. Che, sommato alla prima tranche, porta il tour de force fino al totale monstre di $ 427 milioni. La terza cifra più alta per una singola serata nella storia delle aste di Sotheby’s. That’s a wrap.