Dagli anni â80 dellâOttocento fino alla sua morte, nel dicembre del 1926, Claude Monet ritrae senza tregua le ninfee del suo giardino, nella residenza di Giverny. Ne Ăš ossessionato, non riesce a darsi pace. «à al di lĂ delle mie forze di persona anziana e voglio tuttavia arrivare a rendere in modo vivo ciĂČ che sento. Ne sono distrutto», scrive, stremato, al mercante Durand-Ruel, e si rimette subito a dipingere, «sperando che da tanto sforzo esca qualcosa». A distanza di oltre un secolo, Sothebyâs New York annuncia che Le Bassin aux NymphĂ©as di Monet (1917-19) andrĂ in vendita a maggio alla Impressionist & Modern Art Evening Sale. Una cifra intorno ai $40 milioni, oggi, Ăš il costo di âtanto sforzoâ sul mercato.
Si tratta di un dipinto su larga scala, come quelli su cui lâartista si concentra a partire dal 1914, esposti tra gli altri al MusĂ©e de lâOrangerie, a Parigi, o al Museum of Modern Art di New York. Nel corso degli anni, Monet aveva ingrandito il suo giardino, aveva piantato bambĂč, rododendri, meli giapponesi e ciliegi â aveva perfino richiesto di deviare il fiume Epte, per alimentare lo stagno delle ninfee! Ă il luogo perfetto per studiare i colori delle stagioni e trasferirli sulla tela, sĂŹ, ma il passaggio non Ăš immediato: «Mi ci Ăš voluto del tempo per capire le mie ninfee», spiega un giorno a un visitatore del suo studio, «le ho piantate per puro piacere; le ho coltivate senza pensare a dipingerle. [âŠ] E poi, tutto ad un tratto, ho avuto la rivelazione e ho preso la mia tavolozza. Da quel momento non ho avuto quasi nessun altro soggetto». Il tema resterĂ lo stesso, Ăš vero, ma Monet saprĂ arricchirlo con raffinatissime variazioni.
Nel 1914, in particolare, lâartista inizia le sue Grandes DĂ©corations, la serie di dipinti monumentali concepiti del suo giardino. A poco a poco, la resa delle superfici varia sensibilmente, con colori vibranti, pennellate decise e quei fiori e quellâacqua quasi astratti â fonti indispensabili, generazioni dopo, per artisti come Jackson Pollock, Clyfford Still e Mark Rothko. Ă cosĂŹ, in questo locus amoenus costruito su misura, che nasce Le Bassin aux NymphĂ©as, il dipinto di oltre 100 x 200 cm che sfilerĂ insieme a capolavori di CĂ©zanne, Degas e altri esponenti della Impressionist & Modern Art (li trovate qui). E non Ăš tutto, perchĂ© ad avvalorare il curriculum dellâopera scopriamo anche una bibliografia eccezionale, con il produttore di Hollywood e Broadway Ray Stark e sua moglie nella lista degli ex proprietari illustri.
«Sothebyâs ha una storia incredibile come maison per Monet», commenta Julian Dawes, Co-Head del Dipartimento Impressionist & Modern Art di Sothebyâs New York, «compresa la detenzione del record allâasta ottenuto nel 2019 con Meules, venduto per 110 milioni di dollari, e siamo estremamente entusiasti di portare un quadro cosĂŹ illustre sul mercato per la prima volta in quasi due decenni. Come esempio notevole delle opere del tardo periodo di Monet realizzate nella sua cara casa di Giverny, questo monumentale dipinto riassume splendidamente come lâopera di Monet si sia evoluta nel tempo, dalle sue scoperte impressioniste fino a un focus piĂč astratto, con la cura nella resa del suo stagno e delle sue ninfee. Da questo punto di vista, questâopera apre una finestra completamente nuova su come Monet ha influenzato le generazioni successive, con artisti che hanno ampliato le sue idee in piena astrazione, e ha posto le basi per un nuovo movimento artistico che avrebbe preso dâassalto il mondo».
Concludiamo la nostra ricognizione con uno sguardo al mercato dellâartista. Lo accennava Julian Dawes nel suo commento: il record assoluto di Monet, ad oggi, Ăš detenuto dalla serie degli Haystacks, i Covoni, con un esemplare che nel maggio 2019 ha ottenuto $110,7 milioni allâasta da Sothebyâs. Un successo comprensibile, in effetti, se pensiamo che giĂ alla mostra del 1891, 120 anni fa, tutti e quindici i Covoni esposti furono venduti ognuno per 3.000-4.000 franchi â cifre straordinarie, allâepoca, per un artista vivente. E cosĂŹ un altro Haystack, nel novembre del 2018, Ăš stato aggiudicato da Christieâs per $81,4 milioni, mentre NymphĂ©as en Fleur (1914-1917) â proveniente dalla collezione Peggy e David Rockefeller â Ú passato di mano per $84,6 milioni da Christieâs, nel 2018.
Unâultima nota a margine. Anche Christieâs, il prossimo 11 maggio, offrirĂ unâopera di Monet, il bellissimo Waterloo Bridge, effet de brouillard stimato intorno ai $35 milioni â ve ne parlavamo qui. Chi la spunterĂ ? Appuntamento al 12 maggio, a New York, per scoprire il prossimo capitolo.
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