Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana… il casco di uno stormtrooper, un blaster imperiale E-11, un caccia stellare Ala X, tre spade laser e molto altro ancora, tutti insieme nello stesso posto. No, non parliamo del tesoro nella tana di un wampa e neanche della allegra confusione all’interno di un sandcrawler Jawa. Il 29 luglio 2023 una selezione di props (oggetti di scena) di Star Wars provenienti dalla collezione di John Azarian verranno offerti in asta da Heritage Auctions, dal dipartimento di Entertaiment & Music Memorabilia.
Il collezionista americano comincia ad acquistare oggetti e costumi di scena nel 1995, secondo lui il piacere di possedere qualcosa che era realmente presente nel film che ti ha accompagnato per tutta l’infanzia, o vederlo in televisione e dire «quello è il mio pezzo» è impareggiabile. Spacchettare il vero costume di Batman, utilizzato da Adam West nell’omonima serie tv degli anni ’70 è qualcosa che ti rende euforico come un bambino la mattina di Natale, afferma in un’intervista. Un altro valido esempio dell’interesse espresso dal mercato per questo particolare tipo di oggetti è l’evening sale del 6 settembre 2023, organizzata da Sotheby’s a Londra, dove verrà messa all’asta una ampia selezione di oggetti, costumi e manoscritti appartenuti a Freddie Mercury e provenienti dalla collezione della compagna di vita del frontman della band inglese, Mary Austin (ve ne parlavamo qui).
Tra i trofei messi all’asta da John Azarian, alcuni dei pezzi più iconici della saga di George Lucas, come il rarissimo casco imperiale sopravvissuto dalle riprese dell’Impero colpisce ancora (1977), proveniente dalla collezione di John Mollo, costume designer dei primi film e storico militare ingaggiato da George Lucas e Ralph Mc Quarrie (l’artista che ha affiancato il cineasta americano nella creazione visiva degli iconici personaggi della space opera). Questo pezzo in particolare è messo in vendita dalla casa d’asta americana partendo da una base d’asta di $ 250.000, escluso il buyer premium. Dello stesso film, ritenuto dalla critica tra i migliori della saga, e della storia del cinema, anche due modellini utilizzati durante le riprese: il caccia stellare Ala X, lo stesso che guida Luke quando, deciso a diventare uno Jedi, fa rotta verso Dagobah per trovare il maestro Yoda, la cui base d’asta è $ 175.000, e la miniatura di uno snowspeeder, utilizzato nella battaglia di Hoth dalle milizie ribelli. Quest’ultima, che ha base d’asta $ 40.000, è stata acquistata da Azarian dalla collezione personale di Carrie Fisher, l’attrice che interpretò la principessa Leila nella trilogia originale.
Un importante posto nei lotti è occupato da una raffinata selezione di armi provenienti dai set: l’iconico blaster E-11, fucile d’ordinanza delle truppe imperiali, presente in tutti i film della trilogia originale, il DL-44 di Luke Skywalker, consegnato dall’attore Mark Hamill, durante la visita dei bambini della BBC al set dell’Impero colpisce ancora, e ancora il blaster EC-17, o scout pistol, come viene chiamato in maniera informale, arma in dotazione agli scout trooper della luna boscosa di Endor, dal film Il ritorno dello Jedi (1983). I prezzi di partenza per i blaster (o come li chiameranno i più nostalgici, fulminatori) oscillano da $ 6.000 fino ad arrivare a $ 75.000, come accade per l’E-11. In questo vasto “arsenale” sono presenti anche «armi più eleganti, destinate a tempi più civili»: le tre spade laser utilizzate nello scontro su Naboo tra il padawan Obi Wan, il suo maestro Qui Gon Jinn e il signore oscuro dei Sith, Darth Maul, del film La minaccia fantasma (1999), la lama azzurro elettrico brandita da Anakin Skywalker durante le riprese de La vendetta dei Sith (2005), o ancora la spada dall’elsa ricurva del malvagio conte Dooku. Le lightsaber partono tutte da una base d’asta compresa tra $ 30.000 (come quella del conte Dooku) e $ 50.000, prezzo riservato a quelle dei personaggi più importanti.
A chi storce il naso nel vedere venduti a cifre esorbitanti quelli che potrebbero essere cinicamente definiti dei pezzi di plastica, va ricordato che le aste di memorabilia e il collezionismo di questo tipo possono essere spiegate dal semplice concetto di forza della memoria che permea gli oggetti contesi. Anche se per loro natura tali oggetti rivestono un’importanza relativamente trascurabile, una fattura non eccelsa, un valore estetico spesso nullo, o comunque non tale da giustificare l’eccessiva spesa per possederli, si fanno portatori di una irresistibile forza della memoria. Tale forza deriva dal fatto che questi oggetti sono stati, in un momento o in un altro della loro vita, in contatto fisico con persone o eventi importanti. E se questa tesi è valida per i reperti archeologici, le opere d’arte e i gioielli dei reali allora è valida, in maniera differente s’intende, anche per quegli oggetti magnificamente contemporanei resi immortali dalle grandi narrazioni odierne.
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