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Storie di terre lontane. L’Arte Orientale va all’asta da Il Ponte
Mercato
Quando Marco Polo, ne Le città invisibili di Calvino, tornava dai suoi viaggi, riferiva tutto all’imperatore dei tartari, il fantomatico Kublai Kan. Gli raccontava di statue in bronzo, di cupole d’argento, di città-donne, trappole e sogni; e lui, l’imperatore, restava sempre ad ascoltarlo: chiudeva gli occhi alla luce del tramonto e pensava a quei luoghi inesistenti, alla bellezza delle province più remote che soltanto un esploratore può conoscere davvero.
Lo immaginiamo così l’incanto de Il Ponte, come un incontro di terre e di tesori lontani che non conoscono confini di tempo, di spazio, di fantasia. Non ci sono però i fili della memoria, come ad Ersilia, né «figure di cose», come tra le vie di Tamara: troviamo invece oltre 170 lotti nelle sale di Palazzo Crivelli, che rievocano, ad una ad una, tutte le meraviglie dell’Arte Orientale.
C’è la Cina della dinastia Ming, con la grande Guanyin assisa su fiore di loto in bronzo dorato, realizzata nel XVII secolo nelle pianure centrali, a sud del Fiume Giallo (lotto 1643, stima € 20.000 – 30.000); c’è un incensiere in giada grigio-verde screziata e dalla forma polilobata, con i lati scolpiti da incisioni poetiche (lotto 1640, stima € 2.500 – 3.000); e si fa un salto nel tempo, fino al XVIII secolo, con le due sculture in bronzo dorato che raffigurano Avalokitesvara (lotto 1635, stima € 8.000 – 10.000) e Mahakala (lotto 1548, stima € 1.500 – 2.000) – create entrambe a scopo devozionale.
Il viaggio de Il Ponte ci accompagna così fino all’Ottocento, probabilmente – specificano gli esperti – fino al regno di Tongzhi. Incontriamo due grandi vasi esagonali qui, riccamente decorati, e quel motivo di pavoni e fagiani tra peonie e rami di pesco non è altro che un inno alla fortuna, alla longevità, alla carriera nei ranghi dei pubblici ufficiali dell’Impero (lotto 1518, stima € 4.000 – 6.000).
«Ciò che vedi è sempre alle tue spalle?» – o meglio – «il tuo viaggio si svolge solo nel passato?», chiedeva Kublai Kan a Marco Polo, e il veneziano si precipitava a smentirlo con nuovi oggetti e parole. Anche l’asta di Palazzo Crivelli si avvicina al presente, fino ai tempi della Repubblica (1912-1949); è il caso di uno splendido vaso girevole, un esemplare in porcellana policroma e decoro traforato a figure di drago (lotto 1532, stima € 6.000 – 8.000). La particolarità? Reca alla base il marchio dell’imperatore Qianlong, omaggio dei maestri vasai alle incredibili porcellane di Jingdezhen realizzate sotto il suo regno.
«Ai piedi del trono del Gran Kan», scrive Italo Calvino, «s’estendeva un pavimento di maiolica. Marco Polo, informatore muto, vi sciorinava il campionario delle mercanzie riportate dai suoi viaggi ai confini dell’impero: un elmo, una conchiglia, un ventaglio. […] Cercava di rappresentare agli occhi del monarca le vicissitudini del suo viaggio, lo stato dell’impero, le prerogative dei remoti capoluoghi». E Kublai Kan, ormai anziano e incapace di muoversi, si spostava attraverso l’Oriente solo con la fantasia. Proprio come noi.
IL PONTE CASA D’ASTE – Asta di Arte Orientale
26 aprile 2021, h 10:00 – Via Pontaccio 12, Milano
Esposizione: 16, 17, 18 aprile 2021 (10/13 – 14/18)
Esposizione solo su appuntamento: fino al 23 aprile 2021 (10/13 – 14/17.30)
Link al catalogo completo, al tour dell’esposizione e al video promozionale