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Tefaf New York è tornato in gran forma, una vetrina selezionatissima, curata, preziosa, che riassume in 89 stand internazionali il meglio dell’arte moderna e contemporanea, dell’antiquariato e del design. Vi presentavamo in questo articolo, il primo giorno d’apertura, gli highlights eterogenei su cui puntare l’attenzione. Adesso ecco la resa dei conti, con il report delle vendite e dell’affluenza generale che arriva puntuale a pochi giorni dalla fine (Tefaf prosegue fino a martedì 14 maggio).
«Tanti gli ospiti vip di rilievo», rivela in prima battuta il comunicato ufficiale. Da Woody Allen a Leonardo di Caprio, passando per Alexandra Daddario, Simon de Pury, Larry Gagosian, David Geffen e KAWS – solo per citare qualche volto ultranoto. Poi una bella schiera di curatori e oltre 50 direttori di musei, tra cui Andrea Bayer (Metropolitan Museum of Art), Anne-Lise Desmas (Getty), Barbara Haskell (Whitney Museum of American Art), Davide Gasparotto (Getty), Helga Kessler Aurisch (Museum of Fine Arts Houston), Ian Wardropper (Frick Collection), Seth Pevnick (Cleveland Museum of Art) e Wendy Kaplan (Los Angeles County Museum of Art).
Le vendite? «Già a poche ore dall’apertura della fiera», proseguono dalla fiera, «le vendite hanno raggiunto le sette cifre» – il tutto nonostante la contrazione globale del mercato dell’arte registrata nel 2023. A Tefaf, come consuetudine, sono i grandi nomi internazionali a guidare le fila. È il caso di Almine Rech, allo stand 322, che ha posizionato un piccolo dipinto di Picasso per una cifra compresa tra $ 1,8 e $ 2 milioni e un’opera su carta dell’artista per circa $ 500.000. La galleria ha inoltre venduto dipinti di Kenny Scharf (tra $ 180.000 e $ 200.000) e Brian Calvin (circa $ 50.000) e una scultura in bronzo di Claire Tabouret (circa $ 100.000). Sempre durante la preview, la galleria Tina Kim, booth 336, ha concluso un accordo per un’opera di Park Seo-bo in scala di grigi che aveva un asking price di $ 1,5 milioni.
Tra i dati che emergono dal report, anche un interesse crescente per le opere delle artiste donne, perfettamente in linea con il trend internazionale. Parla il gallerista Thaddeus Ropac, a proposito delle opere di Joan Snyder esposte nel suo booth: «L’importante contributo di Snyder al campo dell’astrazione americana dagli anni ’70 in poi», commenta alla stampa, «è nuovo per molti collezionisti che abbiamo visto qui, e per coloro che hanno familiarità con i suoi dipinti, la presentazione delle sue opere su carta sta fornendo una maggiore comprensione della sua pratica e si sta rivelando una vera attrazione. Anche se finora abbiamo visto soprattutto collezionisti americani, siamo lieti che la fiera sia stata un’opportunità per far conoscere il lavoro di Joan Snyder a collezioni internazionali, con Primary Fields che andrà a un’istituzione asiatica e raggiungerà così un nuovo pubblico».
Sguardo all’Italia. Dal canto suo, il gigante MASSIMODECARLO (stand 357) ha venduto diversi pezzi, tra cui l’opera di John McAllister Lit late sudden-like summoning, del 2024, e Senza Titolo, 1991, di Salvo, la superstar italiana del mercato internazionale. E arrivano feedback positivi per exibart anche da Jose Graci, direttore di Mazzoleni, con doppia sede tra Londra e Torino – che espone tra le altre un bellissimo Alex Katz dal titolo Stephanie (2006), presentato con un asking price intorno a $ 1,3 milioni. «L’opening di questa nuova edizione», ci racconta, «ha visto la partecipazione di numerosissimi collezionisti newyorkesi, che hanno visitato il nostro stand soffermandosi in modo particolare sullo splendido Bianco Plastica di Burri, protagonista della nostra selezione di arte italiana, insieme a Fontana, Bonalumi, Boetti e Salvo. È sempre un momento particolarmente ricco di eventi per la città tra fiera, aste, mostre ed eventi collaterali». Vedi alla voce Frieze, Tefaf, 1-54, poi ancora Independent, Nada, Future Fair. Tutto in concomitanza con le grandi aste delle majors Sotheby’s e Christie’s, ve ne parliamo in questo articolo, in attesa dell’esito finale.
Ancora qualche numero sparso, tra i booth della fiera. Offer Waterman (stand 351) ha venduto la metà delle opere esposte, tra cui il pezzo più grande mai creato da Lucie Rie, per $ 100.000. Da White Cube (stand 355) diversi pezzi della presentazione collettiva sono passati di mano alla velocità della luce, tra cui opere di Antony Gormley, Robert Mapplethorpe, Julie Mehretu ed Ed Ruscha, mentre Di Donna Galleries (Stand 334) ha venduto due opere di Salvador Dalì e lavori di Alexander Calder e Paul Klee, tutti a collezionisti privati. La galleria Leon Tovar (366) ha ceduto più di quindici opere su carta di Emma Reyes, artista colombiana di grande ispirazione recentemente presentata alla Biennale di Venezia – sempre a proposito del legame profondo tra Laguna e mercato, ne parlavamo su exibart anche a proposito di Frieze e delle prossime aste newyorkesi. Kasmin (stand 201) ha assegnato a un collezionista la splendida scultura in bronzo di Alma Allen, una libellula del 2022, per $ 65.000 durante il giorno della preview. Mentre The Page Gallery (stand 104) ha venduto svariate opere del pittore sudcoreano Choi Myoung Young, tra cui Conditional Planes, 21-105, realizzata nel 2021, alla famiglia Mugrabi per $ 136.000 e Conditional Planes 22-601, anno 2022, al finanziere americano Asher Edelman per $ 136.000.
Altri trend da segnalare: senza dubbio un ottimo riscontro per le opere surrealiste, a cento anni esatti dal Manifesto di Andrè Breton, proprio mentre in tutto il mondo musei, aste e gallerie celebrano i protagonisti del movimento con mostre e iniziative mirate. Anche i pezzi di design sono stati ben accolti: Carpenters Workshop Gallery (stand 303) ha registrato forti vendite di collezioni di design storico e di arte contemporanea, a partire da una panchina scultorea Denúncia, realizzata in legno grezzo brasiliano da Zanine Caldas, venduta per $ 110.000 durante la preview. E intanto prosegue l’edizione 2024 di Tefaf New York. Restiamo collegati.