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Thinking Italian Milan: Christie’s pensa italiano per l’asta di novembre
Mercato
Christie’s pensa anche italiano, e non se ne dimentica. Nonostante la crisi, nonostante il periodo incerto come pochi, la casa d’aste conferma uno degli appuntamenti più attesi della stagione e torna nella città meneghina il 4 e il 5 novembre con Thinking Italian Milan. Un viaggio più che mai variegato attraverso l’arte del Bel Paese, dagli inizi del XX secolo fino ai giorni nostri, con uno sguardo a volo d’uccello che approfondisce le bellezze del mercato contemporaneo. Alighiero Boetti, Mario Schifano, Lucio Fontana, Fausto Melotti; ma anche Salvatore Scarpitta, Maria Lai, Giuseppe Gallo, Leoncillo e Stefano Arienti: sono solo alcuni dei nomi che sfileranno nella splendida cornice di Palazzo Clerici, a Milano, ma tanto basta a intuire la diversificazione dei lotti offerti all’incanto.
«A noi di Christie’s piacciono le opere che narrano storie, al di là del valore puramente estetico». A condurci per mano in questo racconto – fatto di opere “nuove”, spesso inedite, lontane dal pubblico da interi decenni – sono Renato Pennisi, Director e International Senior Specialist, ed Elena Zaccarelli, Specialist e Head of Sale di Christie’s Italia. Renato Pennisi, in particolare, ci introduce nella natura, nello spirito che ha guidato la selezione dei lotti di Thinking Italian Milan. Ci sono capolavori degli artisti più conosciuti, quelli che nutrono da tempo l’hype delle aste, che ci conquistano con numeri da record; ma anche nomi «diversamente apprezzati» dal mercato, da riqualificare in termini economici, sebbene si tratti di talenti affermati, studiati e approfonditi sui libri di Storia dell’arte e nei musei.
Insomma, Christie’s dà voce al carattere inedito, e scommette in modo non banale sulla potenzialità inespressa di certe storie, tutte italiane. È Elena Zaccarelli ad anticiparci alcune bellezze di questo viaggio lungo più di un secolo, a partire da Paesaggio anemico I di Mario Schifano (stima €600.000-800.000), eseguito nel 1964 e apparso in pubblico per l’ultima volta nel 1974, nella mostra allestita presso le Scuderie della Pilotta, a Parma. Anche Leoncillo è tra gli ospiti attesi dell’incanto, con quel Presagio del 1959 (stima €350.000-500.000) che lo stesso artista descrive come «una scorza ruvida e metallica tagliata che lascia scoprire il corpo interno nero, sopra una Rugiada di sangue tutto scintillante»; non dimentichiamo, tra l’altro, che proprio alla Thinking Italian di Londra, nel 2018, Leoncillo ha tagliato un nuovo traguardo mondiale, quando la sua Grande Mutilazione è stata battuta per 728,750 sterline.
Alighiero Boetti non tarda a regalare sorprese con Senza titolo (Uno nove sette otto), donata dall’artista all’attuale proprietario e decifrabile solo da chi ne ha compreso la formula segreta: un’opera che non è solo esteticamente bella, ma anche concettualmente accattivante, impregnata di mistero e di storie, proprio come piace a Christie’s (stima €350.000-500.000). È poi il turno della Croce di San Martino di Salvatore Scarpitta (1959), un altro capolavoro inedito, materico, che incarna la fede nella forza rigenerante dell’arte (stima €500.000-700.000); e si fa sempre più forte la curiosità per l’arte intensa – a tratti mistica – di Maria Lai, che presenzia con due opere, tra cui una del 1978, inserita nella retrospettiva al MAXXI di Roma (stima €60.000-70.000). Notturno di Osvaldo Licini (1958), realizzata nel suo ultimo anno di vita, ci conduce attraverso gli enigmi della notte (stima €350.000-550.000), mentre le splendide ceramiche di Lucio Fontana e Fausto Melotti puntano i riflettori su una sezione del mercato in crescita.
Il ricavato previsto dall’incanto? 6,9 milioni come stima minima, riferiscono gli esperti. Si tratterà, in ogni caso, di un’asta boutique, di quelle intessute di primizie d’arte, di bellezze che credevamo sparite negli anfratti del tempo, che tornano a stupirci per la loro storia autentica, straordinariamente originale. Svelata per la prima volta, o quasi. Appuntamento a Palazzo Clerici il 4 e il 5 novembre con Thinking Italian Milan e dal 30 ottobre al 3 novembre, per l’esposizione pre-asta. E chissà che non sia un’altra white glove sale, proprio come l’edizione passata.