Giornate di debutto per Tokyo Gendai. Apre oggi al pubblico (fino al 9 luglio) la prima edizione della nuova superfiera giapponese, dopo l’immancabile preview vip. 74 le gallerie partecipanti negli spazi del Pacifico Yokohama, tra realtà local e internazionali. Qualche nome? Almine Rech, Perrotin, Sadie Coles HQ, Taka Ishii Gallery. Mancano, in realtà, alcune grandi blue-chip che ci aspettavamo da copione, da Hauser & Wirth a David Zwirner a Thaddeus Ropac – che pure conta sedi aperte nel continente asiatico, sempre più attrattivo per l’art-market globale. Basti pensare a Frieze Seoul, il colosso di casa Frieze che inaugurava nemmeno un anno fa, lo scorso settembre, con oltre 110 espositori; o ancora ad Art Basel Hong Kong, l’ultima edizione si è svolta a marzo e si è presentata come «il più grande spettacolo dal 2019». Per non parlare dell’espansione a gamba tesa delle principali case d’aste mondiali in Oriente, con l’apertura di nuovi avamposti per Phillips, Christie’s e Sotheby’s, in rapida successione. Insomma, è l’Oriente il place to be dell’industria dell’arte internazionale. Una nuova fiera – con o senza tutte le gallerie superstar – è solo la (ri)prova lampante di uno strabordante trend generale.
«Attraverso la sua programmazione», conferma alla stampa Eri Takane, Fair Director, «Tokyo Gendai invita i visitatori a confrontarsi con la straordinaria scena artistica giapponese, presentata insieme all’eccezionale arte internazionale delle principali gallerie mondiali. Attraverso le mostre speciali, le commissioni, le conferenze e gli eventi satellite, il pubblico avrà la possibilità di scoprire e interagire con alcune delle più eccitanti culture che si svolgono oggi in Giappone, e per i nostri visitatori locali sarà la prima volta dopo decenni che potranno godere di un così magnifico ventaglio di arte internazionale». Ed ecco quindi alcuni highlights della fiera nuova fiammante, in un continuo rimando e incontro tra aspetti local e visioni globali. Uno per tutti: l’acclamata musicista e artista olandese-giapponese Tomoko Mukaiyama presenta Figurante, la prima mondiale della sua performance installativa, commissionata appositamente da Tokyo Gendai e Warehouse TERRADA. Mukaiyama è nota per le sue opere teatrali all’avanguardia e multidisciplinari, i lavori video e le performance installative incentrate su temi quali la fisicità, il genere, la memoria e il rituale. Questa nuova ricerca trasporta gli spettatori in uno spazio in cui la linea di demarcazione tra palco e pubblico diventa indistinta, nessun limite tra attore e spettatore.
Non solo. Il filone di programmazione intitolato TSUBOMI (che significa “bocciolo di fiore”) ospita una mostra speciale a tema. Si intitola Life Actually: The Work of Contemporary Japanese Women Artists, è curata da Michiko Kasahara (vicedirettore dell’Artizon Museum) e Yuri Yamada (curatore del Tokyo Photographic Art Museum) e presenta le opere di alcune delle principali artiste giapponesi, tra cui Leiko Ikemura (ShugoArts), Tomoko Yoneda (ShugoArts), Ayaka Yamamoto (amanaTIGP), Kunié Sugiura (Taka Ishii Gallery) e Yurie Nagashima (MAHO KUBOTA GALLERY). L’obiettivo è chiaro: esplorare il modo in cui queste artiste indagano il proprio rapporto con se stesse e la loro posizione più ampia nella società. Altro progetto interessante è The Circuit di Ryuichi Ohira, un’installazione di grandi dimensioni il cui titolo allude alle diverse definizioni del termine “circuito”, dalle piste da corsa ai circuiti elettrici, fino al concetto filosofico di un sistema non gerarchico, decentralizzato e interconnesso, e ancora le sinapsi in neurologia. Ed ecco il risultato: l’opera di Ohira consiste in una grande pista per slot car e comprende una serie di oggetti e sculture, alcuni dei quali fanno riferimento a Tanabata (Festa delle Stelle), una festa tradizionale giapponese e cinese celebrata il 7 luglio di ogni anno, proprio il primo giorno della fiera. Ancora una volta estetica tradizionale giapponese e multiculturalismo, visti tutti insieme.
Non mancano ovviamente dialoghi coinvolgenti e trasversali nella sezione Art Talk, con leader culturali del mondo dell’arte giapponese tra cui Mami Kataoka (Direttore del Mori Art Museum), Takeo Obayashi (Presidente della Obayashi Corporation; Presidente, Obayashi Foundation), Fumio Nanjo (Senior Advisor, Mori Art Museum; General Advisor, Towada Art Center; Senior Advisor, Hirosaki Museum of Contemporary Art; Executive Director, Arts Maebashi) e l’acclamato scultore Kohei Nawa. La sezione NE (che significa “radice”) presenta infine diverse fondazioni locali di spicco, che ospitano speciali vetrine del loro lavoro, a partire dalla Fondazione Obayashi che presenta una panoramica del suo sostegno ad artisti, pensatori e ricercatori – con particolare attenzione allo sviluppo urbano e alla costruzione di città sane. Appuntamento fino a domenica.
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