Torna a Colonia giovedì 14 novembre l’appuntamento con l’arte di Van Ham. I protagonisti del catalogo saranno «numerosi capolavori della pittura e della scultura europea e asiatica dell’Ottocento come da tanto tempo non si vedeva», come spiega a exibart il Capo Dipartimento di Arte Antica Davide Dossi. Circa trenta lotti d’arte antica, «ma tutti di grande interesse e valore storico-artistico», con opere della scuola tedesca, italiana, austriaca, belga, scandinava, russa, olandese e francese, e poi ancora circa 170 esemplari d’arte dell’Ottocento.
Li scopriamo in anteprima, dal capolavoro di Franz Simm La lettura interrotta, caratterizzato da tessuti cangianti e sguardi languidi, fino alle opere dell’enfant prodige della natura morta tedesca, Emilie Preyer. «Due delle sue composizioni piú celebri con uva, albicocche, pesche e noci andranno sotto al martello fra pochi giorni», dichiara Dossi.
Ci sono poi ben otto vedute del poeta della pittura di paesaggio italiana dell’Ottocento, Oswald Achenbach, che regala viste mozzafiato di Ischia, Capri, Napoli e del giardino della Villa Borghese, iconico luogo di incontro per i pomeriggi assolati di fine estate. Con il dipinto L’eruzione del Vesuvio del 1890, Achenbach ha creato un’opera straordinaria di pittura paesaggistica romantica (stima: € 65.000-80.000). «Qui l’artista dimostra la sua maestria nella rappresentazione drammatica di eventi naturali e la sua fascinazione per i paesaggi italiani. L’opera riflette anche il suo interesse per i fenomeni geologici e l’idea romantica della forza travolgente della natura. La rappresentazione di un’imponente nube di cenere sopra la città mostra il virtuosismo tecnico di Achenbach, che era in grado di rendere gli effetti atmosferici e i contrasti di luce in modo più impressionante di chiunque altro. La convivenza dell’uomo e della natura è resa in modo notevole: la folla, nella pia fiducia in Dio, rimane tranquillamente in movimento di fronte alla forza elementare dell’eruzione vulcanica».
Si cambia registro con l’indonesiano Raden Saleh Ben Jaggia, considerato il primo artista asiatico ad aver ricevuto un’educazione europea (dopo che il suo amico e mecenate Ernst II di Sassonia Coburgo Gotha lo aveva introdotto in molte corti europee, tra cui la famiglia reale britannica). L’opera offerta dalla casa d’aste tedesca è Paesaggio con vista sul vulcano Merapi a Giava, mostra il Gunung Merapi, un vulcano di Giava con un grande significato culturale e spirituale nella tradizione giavanese (stima: 40.000-80.000 euro). «Raden Saleh è considerato ormai un cavallo di battaglia di Van Ham, dove decine delle sue opere più importanti sono state offerte e vendute con successo negli ultimi due decenni», spiega Dossi, e menziona tra gli altri l’eccezionale dipinto “Battaglia tra cavalieri arabi e un leone” che proprio la scorsa primavera è stato venduto all’asta per un totale di € 726.000.
Altri pezzi importanti del catalogo di novembre sono due grandi opere di Eugen Bracht, con l’isola di Bergeggi (stima: € 20.000-40.000) e La valle dell’Oreto presso Palermo di Francesco Lojacono (stima: € 20.000-40.000). L’Arte russa dell’Ottocento è rappresentata tra gli altri dallo “Zar della foresta”, come veniva chiamato dai suoi contemporanei Ivan Ivanovich Shishkin, il suo dipinto Paesaggio boschivo è in vendita per € 20.000-25.000. Mentre le barche da pesca al largo di Venezia sono un’opera tipica di Konstantin Gorbatov, che ha soggiornato in Italia a metà degli anni ’20 (stima: € 20.000-30.000). «Venezia e la particolare atmosfera di luce che vi si respirava affascinarono particolarmente il pittore e lo ispirarono a creare dipinti di grande effetto. Questa composizione equilibrata e allo stesso tempo emozionante, con i suoi splendidi colori, rivela tutta la maestria dell’artista tardo-impressionista».
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