Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Aprirà fra qualche settimana la fiera di Arte Contemporanea di Seattle (30 luglio-2 agosto), alla sua prima edizione, vanta già partecipazioni di alto livello come Gagosian, Pace gallery e David Zwirner, gallerie che difficilmente scelgono di partecipare a fiere piccole e regionali come dovrebbe essere questa.
Cosa ha di particolare questa nuova creatura del mercato dell’arte rispetto alle sue simili? La differenza principale sta nel team di sostenitori, manca a Chicago e Dallas una marcia in più, data alla Seattle art fair da Paul Allen, co fondatore di Microsoft e co produttore della fiera tramite Vulcan Inc., la sua azienda con base in città.
Allen è uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti e appassionato collezionista, amico di Larry Gagosian, e proprietario di alcuni lavori di Gerhard Richter, Ed Ruscha, Manet, Monet, e Turner.
Seattle è una città che da molti anni basa la sua ricchezza su aziende legate alla tecnologia, con colossi come Amazon, e la stessa Microsoft poco lontano. I galleristi sperano che questi malati di tecnologia, i milionari del nuovo secolo, abbandonino la passione per gli schermi al plasma, e prendano ad esempio Allen, iniziando a collezionare arte contemporanea.
Con questa mossa la fiera apre ad una fetta di mercato difficilmente raggiungibile in eventi come Frieze o ArtBasel, facendo fede sul vecchio detto che recita, se Maometto non va alla montagna… (Roberta Pucci)