Tutto il mondo parla della grande performance dell’Arte Italiana del Dopoguerra durante le aste della settimana di Frieze a Londra. Ed è di nuovo grazie all’arte che il nostro paese è di nuovo su tutte le testate internazionali.
Il successo più grande è per Fontana, che ha venduto ben 21 opere nelle aste di Sotheby’s e Christie’s, con un totale di 56,6 milioni di dollari, e che è stato venduto molto bene anche durante la fiera da Dominique Levy e Robilant + Voena. L’interesse per Fontana, che vive il suo momento di gloria a Londra con una mostra da Tornabuoni Arte, che ha aperto la nuova sede londinese con una personale di Fontana. Le 55 opere in mostra sono valutate 120 milioni di euro (136 milioni di dollari). Il commento di Ursula Casamonti, di Tornabuoni, Arte sentita da Bloomberg, la cui famiglia possiede la maggior parte delle opere in mostra, a proposito dell’esplosione del mercato dell’artista: “Non sapevo che ci sarebbe stato questa invasione, Ogni volta che apriamo una nuova filiale, apriamo con Fontana”.
La fine di Dio, la tela di Fontana che ha venduto alla cifra record di 24 milioni di dollari, sarà presentata in versione gialla a New York da Christie’s, con una stima di 30 milioni di dollari.
Che l’interesse per questo settore di mercato è crescente lo dimostrano anche le vendite di Burri e Morandi, cresciute esponenzialmente, fino a portare il secondo a raddoppiare il suo precedente record.
Come ha notato Colin Gleddel su artnet news, le vendite dell’arte italiana a Londra possono essere considerate il barometro del mercato dell’arte generale. Dopo essere scese ad un totale di 13 milioni di sterline nel 2009, subito dopo la crisi finanziaria, sono salite a 35 milioni nel 2010 per rimanere stabili nei 2 anni successivi, e per arrivare al totale di quest’anno in cui ha raddoppiato il totale di 2 anni fa, con 83,6 milioni di sterline (129,3 milioni di dollari). (Roberta Pucci)