30 ottobre 2024

Ufficiale, il fondo sovrano di Abu Dhabi è azionista di minoranza di Sotheby’s. Operazione da $ 1 miliardo

di

«Il finanziamento accelererà la nostra innovazione e crescita degli ultimi cinque anni», dichiara il CEO della major Sotheby's, Charles F. Stewart

sotheby's
Sotheby's Maison at Landmark Chater. Courtesy of Sotheby's

Arriva la conferma ufficiale. Sotheby’s ha appena annunciato di aver concluso l’operazione da $ 1 miliardo con il fondo sovrano ADQ con sede ad Abu Dhabi, che diviene a tutti gli effetti azionista di minoranza insieme al proprietario di maggioranza Patrick Drahi. «Questo», scrive in una nota Charles F. Stewart, CEO di Sotheby’s, «rappresenta il più grande investimento nel settore dell’arte globale da molti anni e fornisce un forte posizionamento strategico in Medio Oriente». Era previsto, e già annunciato, entro la fine del 2024 (ve ne parlavamo qui).

Per dare un contesto: il collezionista e miliardario Patrick Drahi – o, meglio, la sua controllata BidFair – acquisiva nel 2019 la major Sotheby’s per $ 3,7 miliardi, che tornava così privata dopo 31 anni come azienda quotata al New York Stock Exchange. Negli ultimi tempi, tuttavia, la possibilità della cessione di una quota di minoranza dell’impero Sotheby’s era sempre più nell’aria («Qatar approached to take stake in Patrick Drahi’s auction house Sotheby’s» e «Franco-Israeli billionaire under pressure to sell assets to pay down Altice debt», titolava il Financial Times già a fine 2023), mentre la situazione di Altice, la multinazionale delle telecomunicazioni fondata da Drahi (e di cui l’imprenditore franco-israeliano resta l’azionista di controllo) era ampiamente nota, sotto pressione per un debito di $ 60 miliardi. Ad agosto 2024, la conferma ufficiale.

«Il finanziamento accelererà la nostra innovazione e crescita degli ultimi cinque anni», specifica ancora il CEO di Sotheby’s, Charles F. Stewart, per poi passare a elencare i recenti traguardi della maison. Da una rete di gallerie in punti strategici in tutto il mondo alla diversificazione delle attività «oltre l’asta», per abbracciare un bacino di collectors sempre più ampio, tra vendite all’asta e private; ancora, una diversificazione in termini di categorie di collectibles, incluse automobili, case, figurine, cimeli sportivi, moda e cultura pop.

«Siamo ottimisti ed entusiasti per il futuro», dichiara Stewart, appellandosi ai $ 3 miliardi di vendite della major nel primo semestre, e agli oltre 26.000 lotti in 285 aste con offerte da 129 Paesi. All’inizio di ottobre, la prima evening sale nella nuova sede centrale di Parigi, Surrealism and its Legacy, ha chiuso con i guanti bianchi (sold out) e con un prezzo complessivo superiore alla stima massima. E ancora mancano oltre 100 aste entro la fine dell’anno, inclusa la prima evening sale nella nuova Maison di Hong Kong e il lusso di Ginevra. «La nostra seconda metà sarà ancora più forte. Ora abbiamo più offerenti per lotto e tassi di vendita più elevati rispetto a qualsiasi altro momento dell’ultimo decennio. E la nostra divisione vendite private e Sotheby’s Financial Services sono entrambi sulla buona strada per anni record».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui