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Non solo Christie’s, Sotheby’s e Phillips. Bonhams annuncia un totale di oltre un miliardo per l’anno appena trascorso, è la prima volta nella sua storia. La cifra comprende le vendite di Bonhams e della sua rete di Arte e Collezionismo, Lusso e Auto da collezione, e rappresenta un aumento del 27% su base annua rispetto al 2021, quando la maison chiudeva con un totale di $ 816 milioni.
Le parole di Bruno Vinciguerra, CEO globale di Bonhams. «Questo», rivela, «è stato un anno straordinario». Poi una carrellata di obiettivi messi a segno: «Abbiamo registrato una crescita particolare nella nostra attività digitale: il 91% degli oggetti è stato venduto attraverso i canali online e questo rappresenta il 44% del valore. Oltre all’acquisizione di quattro case d’asta – tre in Europa e una negli Stati Uniti – quest’anno il fatturato di Bonhams è stato registrato in tutto il mondo: Nord America: 33%; Regno Unito: 19%; Europa continentale: 33%; Asia-Pacifico: 16%. Ciò dimostra che l’azienda ha continuato a sviluppare la propria presenza a livello internazionale. Bonhams ha registrato un continuo aumento delle iscrizioni, cresciute del 57% quest’anno e quasi quadruplicate rispetto al livello pre-pandemia. Nel 2022, il 52% degli acquirenti di Bonhams ha acquistato dalla casa d’aste per la prima volta».
Sguardo ai top lot degli ultimi mesi. Senz’altro la Porsche 550 Spyder del 1955, venduta per $ 4.2 milioni. Ma anche una Ferrari 2014 LaFerrari Coupé (€ 2.2 milioni), una coppia di candelieri ottagonali bianchi e blu ($ 3.9 milioni), La femme en rouge au fond bleu di Chaïm Soutine ($ 2.2 milioni) e un raro bracciale Cartier con smeraldi e diamanti ($ 3.2 milioni), insieme alle collezioni storiche di singoli proprietari – tra cui le vendite white gloves di Sir Michael Caine: The Personal Collection e Sir Terence Conran: The Contents of Barton Court.
Occhi fissi, adesso, sui nuovi appuntamenti del 2023.