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Soltanto due indizi: un teschio dai tratti appena accennati e l’anno 1982. Indovinato. Sarà Jean-Michel Basquiat a guidare la 20th Century & Contemporary Art Evening Sale di Phillips il prossimo 18 maggio, con quei 5 m di lunghezza che fanno di Untitled un capolavoro monumentale. La stima? Nella regione dei $ 70 milioni. Niente male, considerato il record assoluto – qualcuno dice insuperabile – da $ 110,5 milioni.
«I sei anni trascorsi come proprietario di Untitled non sono stati altro che un grande piacere, è diventato un pezzo memorabile della mia collezione». Queste le parole del magnate Yusaku Maezawa, che lo aveva acquistato nel 2017, da Christie’s, per oltre $ 57 milioni. E aggiunge: «Credo che le collezioni d’arte siano qualcosa che dovrebbe sempre continuare a crescere, a evolvere, proprio come accade ai loro proprietari. Penso andrebbero condivise, per entrare nella vita di tutti. E spero che Untitled prosegua il suo grande viaggio in buone mani, portando sorrisi a molte persone in giro per il mondo».
Ed eccole quindi le ragioni di tanti zeri. Punta di diamante di molte retrospettive di Basquiat e cover del suo catalogo ragionato nel 1996, il formato di Untitled rappresenta un omaggio all’enorme Guernica di cui l’artista incrociò lo sguardo, ancora bambino, al Museum of Modern Art di New York. Ma non solo: c’è lo stesso Basquiat dietro ai rasta di quel teschio stilizzato, e stavolta non veste i panni del santo, del guerriero, dell’impavido eroe. È una figura demoniaca, con tanto di corna, vernice rossa come sangue, occhi di bragia. Altro punto bonus: il 1982, l’anno dei “lavori migliori” – lo diceva anche l’artista – come Warrior che esattamente un anno fa, dalla competitor Christie’s, toccava quota $ 41 milioni.
Il commento di Cheyenne Westphal, Global Chairwoman da Phillips: «Quando si guarda alla carriera di Basquiat, il 1982 è spesso considerato un punto di inflessione nella sua fulminea ascesa alla fama internazionale. Nel 1982, a soli 21 anni, aveva sei mostre personali in tutto il mondo, compresa quella con la sua prima gallerista, Annina Nosei, che ricevette un’enorme acclamazione e lo consacrò come un nome familiare». Sono alte le aspettative: «Untitled», conclude, «è tra le opere più ambiziose e celebrate dell’artista, di quelle che risuonano profondamente tra i collezionisti di tutti gli ambienti e interessi». Appuntamento alla primavera di Phillips, dopo un tour di esposizioni tra Londra, Los Angeles e Taipei. Tappa finale: il 432 di Park Avenue, New York. Nuove aggiudicazioni stellari all’orizzonte.
zic