I dipinti del XIX e del XX secolo tornano a sfilare il 16 marzo presso la casa d’aste Cambi, in un’escalation di nomi che catturano la nostra attenzione – qui il catalogo completo. Ci sono Raffaello Sorbi, Massimo D’Azeglio, Federico Zandomeneghi, e ancora Gerolamo Induno, Adolfo Tommasi, Telemaco Signorini. Il top lot dell’asta? Giovanni Boldini, con una delle sue donne evanescenti, appena suggerite, impresse da colpi di pennello veloci e straordinariamente dinamici. Ne parliamo alla vigilia dell’incanto con Tiziano Panconi, Direttore Scientifico del Dipartimento di Dipinti del XIX e XX Secolo.
È trascorso ormai un anno dall’inizio della pandemia. Dopo una breve pausa, le case d’asta hanno trovato nuove strade vincenti, tra format inediti e risultati spesso inaspettati. Qual è, ad oggi, lo stato di salute del mercato dell’arte del XIX e XX secolo?
«Dopo anni di crisi, quasi paradossalmente, in questo periodo di emergenza pandemica si avverte una ripresa delle contrattazioni e dei prezzi della pittura dell’800. I potenziali acquirenti sono attratti da stime, a base d’asta, molto invitanti, che tuttavia sovente, specialmente per le opere più significative, vengono ampiamente superate, fino a raggiungere esiti ragguardevoli».
Gli ultimi dati di Bloomberg riportano che il 40% dell’arte viene acquistata da giovanissimi. Secondo la vostra esperienza, chi sono i collezionisti di dipinti del XIX e XX secolo? Quale ruolo giocano i Millennials in questo particolare settore?
«I giovani sono purtroppo condizionati più dalla comunicazione di massa che dalle buone letture, o dalla storia dell’arte, o dalla visita propedeutica ai musei. Ne consegue che sono sovente alla ricerca di status symbol, di griffe da esibire come feticci, più che di manufatti artistici di altissimo magistero, con cui poter stabilire un ideale dialogo storico, intellettuale e sentimentale. Le nuove generazioni sono dunque piuttosto attive sul mercato dell’arte, sebbene intellettualmente più disimpegnate del passato e con la propensione a prescegliere linguaggi espressivi basici».
Entriamo nel cuore dell’asta del 16 marzo, allora. Quali sono i tre highlights del catalogo?
«L’asta ricchissima di offerte interessanti. Da segnalare senz’altro La serenata di Raffaello Sorbi, cm 43,5 x 69, dipinto di copertina, che fu acquistato da una galleria inglese da Sotheby’s Londra nell’asta del 2 aprile del 1998, ben 22 anni fa, per 334 milioni di lire, facendo registrare uno dei record dell’artista. Per la complessità della composizione, risolta in un concerto di ritratti finissimi e psicologicamente indovinati, è senz’altro da annoverare fra i capisaldi dell’artista. Interessantissima anche una grande tela di Federigo Zandomeneghi, Signora in costume settecentesco, olio su tela, cm 96 x 65, noto alla bibliografia per le numerose pubblicazioni e proposto con una base d’asta di soli 14.000 euro. Fra i dipinti più suggestivi vi è anche una grande tela di Adolfo Tommasi, Pomeriggio in villa, olio su tela, cm 96 x 145, stimato 9.000-12.000 euro».
Ci racconta qualche dettaglio del Ritratto di Mademoiselle Emilienne Le Roy, l’opera di Giovanni Boldini?
«È un dipinto che vanta una folta bibliografia, anche questa una tela, di cm 97 x 71,5 e anche registrata presso il Museo archives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia che si occupa dell’archiviazione delle opere di Boldini. È un’immagine che esalta il senso del movimento quale cifra espressiva peculiare di Boldini. Rappresenta una donna moderna e emancipata, senza tempo, forte di un’espressione intelligente e riflessiva».
Da quali lotti, magari non altrettanto altisonanti, si aspetta risultati significativi?
«Ci attendiamo in generale un buon risultato e alcune sorprese. Una potrebbe riservarcela un dipinto attribuito a Lawrence Alma Tadema, Ritratto di fanciulla, olio su tela, cm 30,5 x 23, stimato 4000-5000 euro. Da tenere d’occhio anche un famosissimo Massimo D’Azeglio, Muzio Attendolo Sforza che lancia l’accetta, olio su tela, cm 177 x 247, proposto a 18.000-24.000 euro».
Due pittori che un collezionista dovrebbe monitorare nel 2021.
«Telemaco Signorini, presente anche in questa asta con un piccolo e caratteristico paesaggio fluviale e Gerolamo Induno, del quale proponiamo un ritratto di signora in un interno, che sono per ragioni diverse due importanti artisti, il primo certamente fra i più grandi della sua epoca, destinati a crescere repentinamente nelle valutazioni».
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