Un ritratto di Botticelli da 80 milioni (qui) non Ăš sembrato abbastanza a Sothebyâs per un inizio con i fuochi dâartificio: per la prossima Masters Week â a New York dal 22 al 30 gennaio â la casa dâaste annuncia la presenza di un olio firmato nientemeno che da Rembrandt, il maestro dellâarte olandese. Un piccolo dipinto di 16 x 21 cm dal titolo Abraham and the Angels (1646), lo stesso capolavoro che, nel 1848, Ăš passato di mano da Christieâs per sole 64 sterline e che, adesso, torna allâasta dopo oltre un secolo e mezzo, con una valutazione compresa tra i 20 e i 30 milioni di dollari.
«Rembrandt Ăš conosciuto per le sue scene bibliche», spiegano gli esperti di Sothebyâs, «ma solo 29 degli oltre 300 dipinti da lui eseguiti ritrae episodi dellâAntico Testamento. Questâopera rivela il momento esatto in cui Abramo, dopo aver generosamente offerto del cibo a tre perfetti sconosciuti, riconosce che due di questi sono angeli, mentre il terzo Ăš il Signore in persona, rappresentato qui dallâangelo che Ăš la principale fonte di luce».
E cosĂŹ, dopo unâesposizione a Dubai e un tour per le principali sedi di Sothebyâs, il rarissimo olio Ăš pronto per una vendita sensazionale. E sarĂ unâopportunitĂ da cogliere senza indugio, perchĂ© si tratta del penultimo âAntico Testamentoâ di Rembrandt ancora in mani private, nonchĂ© della star indiscussa di mostre come la Divine Encounter, che ha conquistato nel 2017 il pubblico del Frick Museum. Secondo gli esperti, tra lâaltro, Abraham and the Angels Ăš senza dubbio tra i «dipinti meglio documentati dellâartista», uno di quelli la cui identità «non Ăš mai stata messa in forse nella letteratura», al punto che lo stesso Ernst van de Wetering â celebre studioso dellâartista â lo ha etichettato come autentico per il suo «carattere inconfondibilmente rembrandtiano per concezione ed esecuzione».
Insomma, nessuna incertezza sulla storia dellâopera e sullâincredibile valore a tanti zeri. Ma chi si aggiudicherĂ un simile capolavoro? Nellâelenco degli antichi proprietari troviamo Martin van den Broek, imprenditore olandese, e Ferdinand Bol, il piĂč affermato tra gli allievi di Rembrandt; nel Seicento il dipinto entrĂČ a far parte della collezione di Jan Six, discendente dellâomonimo mecenate di Rembrandt; nellâOttocento fu registrato tra le proprietĂ dellâartista Benjamin West, e poi, piĂč avanti, nella Pannwitz Collection, dove Ăš rimasto per oltre 75 anni. A consegnare lâopera, in tempi piĂč recenti, Ăš stato Mark Fisch, un trustee del Metropolitan Museum di New York, che lâavrebbe comprata nel 2005 da Otto Neumann, vice presidente senior di Sothebyâs. E adesso? Non resta che scoprire il prossimo nome della lista.
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