Phillips cerca di assestare un colpaccio. Il momento è propizio, infatti, dopo il successo della personale itinerante “Alibis”, che dal MoMa di New York è arrivata a Londra ed ha chiuso lo scorso 8 febbraio, la casa d’aste britannica punta tutto su Sigmar Polke. Dal 27 febbraio al prossimo maggio, con la consolidata formula della mostra/vendita, propone 54 stampe ed una edizione appartenenti ad una collezione americana. La mostra parte da Berkeley Square a Londra per atterrare poi a Berlino e raccogliere i frutti di un anno molto fortunato per l’artista tedesco, simbolo della pittura made in Germany del Ventesimo secolo.
Una delle più importanti opere in vendita è Apparat, mit dem eine Kartoffel eine andera umkreisen kann/Apparatus Whereby One Potato Can Orbit Another del 1969, una apparecchiatura bizzarra composta da uno sgabello di legno, un motore elettrico a batteria, un elastico, del filo, e due patate, da sostituire periodicamente, opera prodotta in una edizione esclusiva di 30 pezzi.
Polke, che ha superato il mitologico Duchamp nella classifica di Artfacts.net, è reduce da una mostra/asta tenutasi lo scorso maggio da Christie’s, che, però, lo metteva a confronto con Richter. Tra il pittore vivente più costoso del mondo, e l’elegante Polke, il cui record in asta si attesta intorno ai 7 milioni, c’è una differenza di decine di milioni di dollari. Ma il momento migliore per l’arte di Polke è stato nel 2011, un anno dopo la sua morte, momento in cui, cinicamente, le sue azioni erano al top. Il totale guadagnato in asta è stato di 43 milioni di dollari.
Ora, dopo un anno di retrospettive ai due capi del mondo e di una mostra di stampe alla Michael Werner Gallery, con lavori dal valore che oscilla da i 30 ai 250mila dollari, Phillips salta sul carro dei possibili vincitori, riportando in vendita lavori che potrebbero far incassare alla casa d’aste una cifra multimilionaria. (Roberta Pucci)