Un enigmatico ritratto, dipinto nello stile di Rembrandt van Rijn, è stato recentemente battuto dalla casa d’asta Thomaston Place Auction Galleries per quasi 1,5 milioni di dollari. Un esito notevole, se si pensa che la stima iniziale era stata fissata a soli 10mila dollari, una cifra, dunque, che è stata superata di oltre 100 volte. E soprattutto in considerazione del fatto che la paternità dell’opera, che fu ritrovata in una soffitta di una casa del Maine, negli Stati Uniti, rimane incerta.
Il dipinto, realizzato su un pannello di quercia e accompagnato da una cornice olandese intagliata a mano e dorata, ritrae una giovane adolescente, vestita con un austero abito nero, in una posa che evoca la delicatezza e la profondità psicologica tipiche dei ritratti di Rembrandt. Il quadro, che non è firmato, risalirebbe ai primi anni ’30 del ‘600, periodo in cui il grande Maestro olandese aveva iniziato a prendere le sue prime commissioni importanti, per esempio dal principe Frederik Hendrik, in particolare nel genere del ritratto. A quel tempo, Rembrandt supervisionava le attività di uno studio ad Amsterdam insieme al mercante d’arte Hendrick Uylenburgh, cugino di Saskia Uylenburgh, che sarebbe diventata la moglie di Rembrandt.
La scoperta del dipinto è avvenuta in modo quasi fiabesco: Kaja Veilleux, fondatrice della Thomaston Place e banditrice d’asta, lo ha trovato durante una visita di routine nella soffitta di una tenuta privata a Camden. Il quadro, impolverato ma affascinante, è stato messo all’asta partendo da una base di 32.500 dollari, e in pochi minuti il prezzo ha iniziato a lievitare vertiginosamente. Tra gli 11 offerenti, nove sono intervenuti al telefono e due erano presenti in sala, ma alla fine l’opera è stata aggiudicata a un collezionista anonimo del Regno Unito, nonostante i dubbi persistenti sulla sua paternità.
Ciò che rende ancora più affascinante questo ritratto è un dettaglio misterioso: sul retro della tela è presente un’etichetta che suggerisce un’attribuzione allo stesso Rembrandt. L’etichetta, infatti, riporta che l’opera fu prestata al Philadelphia Museum of Art per una mostra del 1970 da Cary Bok, discendente della famosa famiglia della casa editrice Curtis Publishing Company. All’epoca, il dipinto era attribuito a Rembrandt ma il museo ha precisato che l’etichetta da sola non costituisce una prova di autenticità. Né è stato possibile identificare con precisione l’esposizione in cui l’opera venne presentata.
Non è la prima volta che un’opera attribuita a Rembrandt accende la passione dei collezionisti. Lo scorso anno, due ritratti sconosciuti del Maestro olandese, ritrovati in una collezione privata, sono stati venduti da Christie’s per una cifra da capogiro: 14 milioni di dollari. All’epoca si pensava fossero gli ultimi Rembrandt rimasti in mani private ma il ritrovamento di questo Ritratto di ragazza riaccende le speranze che altre opere nascoste possano ancora vedere la luce. Il record è detenuto da Ritratto di uomo con le braccia sui fianchi, del 1658, che nel 2009 è stato battuto da Christie’s, a Londra, per 20,2 milioni di sterline.
Agli inizi del XX secolo, gli storici dell’arte ritenevano che Rembrandt potesse aver realizzato più di 600 dipinti, quasi 400 incisioni e circa 2mila disegni. Ma dagli anni Sessanta a oggi, anche grazie all’attività del Rembrandt Research Project, i cui studi sono considerati i più attendibili dai musei e dalle case d’asta, il numero dei dipinti attribuibili al grande Maestro è sceso a 300.
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