-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Si chiude un altro capitolo vincente nelle sale di Palazzo Crivelli. L’asta de Il Ponte dedicata all’Arte Moderna e Contemporanea, il 25 e il 26 maggio, ha totalizzato il risultato straordinario di €8 milioni, con vette del 99% di lotti venduti, nuovi world record e oltre 1000 bidder connessi da tutto il mondo.
«Un segnale forte e chiaro», commenta al termine dell’incanto il Capo Dipartimento Freddy Battino: «Tutti i mercati sono in grado di accogliere e valorizzare anche artisti finora poco conosciuti o apprezzati». Un esempio? Il pittore Sexto Canegallo. Il suo La vetta l’Estasi (1925), dal Ponte, ha trovato un nuovo acquirente per 22.500 euro, scalzando il record d’artista detenuto da Rubino (1920) da ormai 20 anni (Christie’s, 2001); o ancora Senza titolo del 1954, che con 21.250 euro ha segnato un nuovo traguardo per un dipinto di Ettore Sottsass.
Diamo dunque uno sguardo al podio delle aggiudicazioni. Medaglia d’oro per Insicuro Noncurante di Alighiero Boetti, il portfolio completo di 81 tavole che coprono e riassumono 9 anni della carriera dell’artista, dal 1966 al 1975 (€375.000); ottimo risultato poi anche per la gouache di Sam Francis Untitled – Blue Yellow and White del 1956, che arriva a € 275.000; e così per Linea lunga metri 5,70 del 1959 di Piero Manzoni che, passato di mano per €225.000, sfiora il record per un esemplare della serie.
Ma gli esiti incredibili del Il Ponte non possono limitarsi a una top 3. Da Piero Dorazio con l’olio su tela Equidistanza del 1963 a Renato Guttuso con Coltivazione del limone nel napoletano del 1956 (entrambi venduti per € 162.500), da Zeusi e Parrasio del 2007 di Giulio Paolini (€ 150.000) a Combustione del 1964 di Alberto Burri (€ 137.500), passando attraverso Felice Casorati (€ 87.500), Ennio Morlotti (€ 93.750) e John Salt (€ 125.000), lo charme adrenalinico della maison milanese sembra trovare continue conferme.