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Aveva solo una ventina di anni Steve Lazarides quando incrociò Banksy sulla sua strada per la prima volta, durante un servizio fotografico galeotto. Da quel momento Lazarides, da fotografo, si trasformò in agente, ed iniziò a vendere degli screen prints di Banksy ai suoi amici.
Dopo aver lanciato Pictures on the wall, un sito su cui vendere opere si Street Art, aprì la sua galleria, Lazarides, e diventò uno dei maggiori promotori e venditori di arte urbana nel mondo, facendo così la fortuna di Banksy oltre che la sua. Risale al 2010 la separazione dall’artista, di cui è sempre stata poco chiara la motivazione.
Proprio come dopo un divorzio sofferto, ora, il gallerista ha deciso di separarsi da tutti quei ricordi, e di mettere all’asta le opere delle prima fase della carriera di Banksy, dal 2002 al 2007. Da Bonhams il prossimo 28 gennaio saranno battute alcune delle serigrafie delle opere più importanti, tra i lotti più attesi le serigrafie Flower Thrower, Rude Copper e il Cristo con borse della spesa, ognuna valutata tra le 12 e le 18mila sterline. Banksy non è nuovo a grandi incassi, soprattutto nelle vendite delle sue opere originali staccate dai muri. Storica la vendita di un suo pezzo, realizzato vicino un circolo giovanile, che raffigura due ragazzi abbracciati intenti a guardare ognuno il proprio cellulare. L’opera fu staccata dalla parete dagli stessi ragazzi del club e venne poi venduta, con il benestare dell’artista, per circa 670 mila dollari, ed il ricavato venne utilizzato per salvare il circolo dalla chiusura.
Difficilmente le stampe in vendita raggiungeranno tali cifre, ma i 32 lotti, che col tempo hanno incrementato il loro valore, subiscono, ancora di più quelle di altri street artist, l’influenza della fama dell’artista, dalla identità ancora nascosta.