14 giugno 2024

Unlimited: tutte le opere “fuori misura” di Art Basel 2024

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Dalla maxi zucca a pois di Yayoi Kusama alla Volkswagen "impacchettata" di Christo. Una passeggiata tra gli highlights di Unlimited, ben oltre i confini degli stand tradizionali

unlimited 2024 Art Basel
The Breeder. Courtesy of Art Basel

Il settore più spettacolare di Art Basel, quello delle opere fuori misura esposte in una sala di 16mila mq. C’è Unlimited tra gli appuntamenti imperdibili della settimana dell’arte di Basilea, è diretto per il quarto anno da Giuseppe Carmine, tutto è in mostra e tutto è in vendita – anche nella versione monumentale. Vedi la maxi zucca di Yayoi Kusama proposta da David Zwirner, qui in una versione speciale con la superficie ondulata, è andata venduta il primo giorno di preview per ben $ 5 milioni. Vedi ancora il lavoro di Julie Beaufils portato dalla galleria parigina Balice Hertling, s’intitola Inner Sources (2024) ed è un’altra aggiudicazione del primissimo giorno, andata in quattro e quattr’otto per $ 180.000. Mentre il gigante blue-chip Pace, con sedi sparpagliate per il mondo tra New York, Londra, Los Angeles, Hong Kong, Seoul, Ginevra e Tokyo, ha scelto di puntare su Errantry (2024) di Torkwase Dyson, co-presentata da GRAY. Ha trovato un acquirente d’eccezione nell’Inhotim Museum, con una vendita dichiarata di $ 380.000. Sguardo agli highlights della sezione.

Unlimited 2024, una passeggiata tra i maxi booth

MASSIMODECARLO. A Tale of Ancestral Memories, ad opera di Dominique Fung, è una vera odissea visiva. Commissionata dall’Art Production Fund nel 2023 per il Rockefeller Center, è composta da 7 parti (30 tele). Courtesy of Art Basel
unlimited 2024
Gagosian. Wrapped 1961 Volkswagen Beetle Saloon (1963-2014), ad opera di Christo, offre una rara opportunità di vedere da vicino uno dei progetti di avvolgimento tridimensionale su larga scala di Christo, quasi una via di mezzo tra i suoi piccoli oggetti “wrapped” all’inizio della sua carriera matura e gli enormi progetti che avvolgevano temporaneamente edifici e ponti. Courtesy of Art Basel
Lehmann Maupin, Thaddaeus Ropac. L’installazione Security Fence (2005) di Liza Lou è interamente realizzata con perle di vetro su acciaio e filo spinato e ricostruisce le misure di una prigione. Mette in discussione le nozioni di sicurezza e fragilità, conferendo cura e dignità a una struttura altrimenti disumanizzante e industriale. Courtesy of Art Basel
Gladstone Gallery, Martos Gallery. Una sezione significativa del murale Untitled (FDR NY) #5-22 (1984) di Keith Haring, formata da ben 18 degli originari 30 pannelli che si estendevano lungo il Franklin D. Roosevelt East River Drive di New York, prima di essere smantellati. Courtesy of Art Basel
David Zwirner. Yayoi Kusama, Pumpkin’s Love, the Love in My Heart (2023). Dipinta con i caratteristici pois dell’artista, questa scultura monumentale fa parte di una serie di opere in bronzo raffiguranti zucche, esposte per la prima volta nel 2023 nel corso della mostra “I Spend Each Day Embracing Flowers” presso la galleria di David Zwirner, a New York. Courtesy of Art Basel
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Mazzoleni. Salvo, Il trionfo di San Giorgio, 1974. Un’opera alta oltre 2,5 metri e lunga quasi 8 metri che rende omaggio a Carpaccio ed è stata esposta, tra le altre, alla 37a Biennale di Venezia. Una scelta che calza a pennello, in coda a un’annata particolarmente vincente per il mercato dell’artista italiano. Courtesy of Art Basel
Fraenkel Gallery, Lisson Gallery. Mt. Fuji, ad opera di Hiroshi Sugimoto, è il paravento giapponese di ispirazione classica che raffigura la montagna sacra alle prime luci dell’alba. L’opera appartiene a una nuova serie dell’artista che raffigura monumenti giapponesi di importanza spirituale, integrando tecniche e materiali fotografici con forme d’arte tradizionali. Courtesy of Art Basel
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Templon. The Extended Line di Chiharu Shiota. Un ambiente di 16 × 9 metri profondamente immersivo, tutto creato dall’intreccio di corde rosse. Quasi un invito, un abbraccio, che ispira pensieri sulla vita, sulla morte, sulle emozioni, sui rapporti con l’altro, in un continuo viaggio tra dentro e fuori

 

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