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Van Dyck, Procaccini, Meléndez: fine dei giochi per gli Old Masters di New York
Mercato
Fine dei giochi tra i grattacieli di Manhattan, sfilano uno dopo l’altro i vecchi maestri delle majors. Come fosse l’inventario di un museo, ma qui sono tutti in vendita, si sfidano sotto il martello a dispetto di qualsiasi trend. La premessa necessaria: secondo l’ultimo report di ArtTactic, «il mercato degli Old Masters ha generato vendite per $ 313 milioni nel 2023, con un calo del 4% rispetto al 2022. Tuttavia, il numero di lotti venduti è aumentato del 19% rispetto al 2022, e così anche il tasso di vendita». Ed ecco il primo appuntamento del 2024, quasi una prova del nove, l’immancabile Classic Week di New York. Con i grandi nomi sempre più rari, sempre più introvabili – nessun Botticelli all’appello, stavolta – ancora in mano ai privati, pronti a eclissarsi in una nuova blindatissima collezione. O a ricomparire, nel migliore dei casi, in chissà quale esposizione museale.
Parte Christie’s il 30 gennaio, riflettori puntati sulla Quentin Collection. Una collezione di scultura europea strabiliante, messa insieme dalla filantropa argentina Claudia Quentin in 40 anni di attività. «È raro avere l’opportunità di vedere modelli originali di questi artisti al di fuori dei musei», commentava prima della vendita Will Russell, Head of Sculpture di Christie’s, «ed è ancora più raro avere la possibilità di fare un’offerta. Ma all’improvviso, eccone 15 in una volta sola». C’è una Venere di Cesare del Palagio, c’è l’Ercole di Francesco Segala, ci sono anche due lotti a nome Giambologna. Il risultato non è dei più rosei, a dire il vero: $ 13 milioni di fatturato, 5 rumorosi invenduti su 15 lotti totali; incluso il top lot, il Marte del Giambologna da $ 7-10 milioni che «è il massimo trofeo», dicevano da Christie’s, «per i collezionisti di bronzi manieristi, e del Giambologna in particolare». L’altro bronzo del Giambologna in catalogo, la Ninfa dormiente, moltiplica di contro fino a quota $ 6 milioni (stima $ 800.000-1,2 milioni).
La seconda chance arriva già il giorno seguente con la tradizionale Old Masters Evening Sale, sempre da Christie’s, sempre sotto il cielo invernale della Grande Mela. Gli highlights a zig zag tra i lotti della selezione, ben 72: senz’altro La storia di Coriolano dello Scheggia, fratello del ben più noto Masaccio, venduta per $ 1,5 milioni (stima 1,2-1,8 milioni). Ancora, San Giovanni Battista nel Deserto di Artemisia Gentileschi – che nel 2021 esitava l’italiana Blindarte come Scuola Napoletana della prima metà del 17° secolo – supera i pronostici dritta fino a $ 982.800, partiva da una stima molto cauta di $ 400.000-600.000. $ 403.200 per Mattia Preti, $ 352.800 per Cranach Il Vecchio, $ 100.800 per Guido Reni, $ 756.000 per Jean-Honorè Fragonard. E ancora $ 1,1 milione per la Giuditta sardonica di Giulio Cesare Procaccini – passava appena un anno fa dalla competitor Sotheby’s, durante la dispersione della Fisch Davidson Collection, anche allora il prezzo era di $ 1 milione. «È un esempio formidabile della gestione pittorico-scultorea tipica di Procaccini», dicono da Christie’s. «Dimostra chiaramente il talento dell’artista in un momento in cui era all’apice delle sue capacità». Nessun lieto fine per i tulipani striati di Ambrosius Bosschaert I stimati $ 1-1,5 milioni, chiudono invenduti. Sale total, alla fine della fiera: $ 13,8 milioni.
La palla passa a Sotheby’s, con la Master Paintings & Sculptures Part I, 49 lotti che attraversano eleganti quasi un millennio di stili e rivoluzioni. Si va dai fondi oro di Nardo di Cione ($ 1 milione) e Carlo Crivelli ($ 1,5 milioni), passando per un dipinto dello Scheggia – come la competitor Christie’s il giorno prima, qui si ferma a $ 825.000 – fino a una natura morta di Luis Meléndez, in prestito dal 1999 al 2018 presso il Metropolitan Museum di New York ($ 2 milioni). A proposito di qualità museale. Magnifico il pannello tardogotico che raffigura Sant’Agricius di Treviri e Sant’Anno II di Colonia, fungeva un tempo da ala esterna di una grande pala d’altare del primo Cinquecento. Oggi, a New York, schizza da $ 300.000-500.000 a $ 1,1 milioni, più del doppio della sua stima. El Greco chiude a $ 571.500, la bella natura morta di Osias Beerth the Elder a $ 190.500, finisce invenduto il ricciolo di limone di Pieter Claesz. Due i nomi altisonanti della selezione, l’autoritratto di Van Dyck ($ 2,4 milioni) e il Self-Portrait di Rubens (un altro invenduto, a dispetto della stima alta di $ 5 milioni). Tanti saluti, ma prima del tempo, anche al ritratto di Diego Velàzquez da $ 35 milioni, ritirato in corsa a inizio gennaio (ve ne parlavamo qui). Il totale, senz’altro più scarno senza quel lotto blasonato: $ 21 milioni.
È la volta delle due aste cross-category per eccellenza, perfettamente figlie di questo tempo senza dimensioni. Prima The Exceptional Sale di Christie’s il 1° febbraio, che porta in scena il meglio dell’ingegno creativo. Ci sono un arazzo in seta e lana del Seicento, regale ($ 113.400), cinque vasi settecenteschi di porcellana Meissen ($ 504.000), ma anche un dipinto dei Beatles datato 1966 ($ 1,7 milioni, contro una stima di $ 400.000-600.000) e una chitarra appartenuta a Elvis Presley ($ 302.400). Nessun limite, nessuna categoria, «the best of the best», ripetuto come un mantra. Il bottino per 34 lotti – ovviamente «eccellenti» – ammonta a $ 6,7 milioni. Risponde pronta Sotheby’s con il format The One: un’altra vendita fluida, senza limiti tra le scarpe di Michael Jordan ($ 8 milioni), il primo francobollo della storia (invenduto, era stimato $ 1,5-2,5 milioni) e una cassetta duecentesca di Grifo di Tancredi ($ 1,9 milioni). Strategica, a tratti necessaria per attrarre nuovi bacini di collectors, per mescolarli tra loro. «The One», rivela a exibart George Wachter, Sotheby’s Chairman and Co-Worldwide Head of Old Master Paintings, «celebra l’eredità degli individui che hanno ricercato la grandezza nel corso della storia». Totale per 16 lotti: $ 13 milioni.
Ultimo, non per importanza. Dopo la performance di Sotheby’s, che appena un giorno prima esitava un suo autoritratto per $ 2,5 milioni, un disegno di Van Dick (qui tutti i dettagli) raggiunge il 2 febbraio il tetto di $ 2,1 milioni. Vale a dire la cifra più alta mai pagata per un’opera su carta del maestro fiammingo, l’ultimo traguardo era il disegno acquistato dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles nel 1984, per 583.200 sterline. È la superstar della Old Master & British Drawings di Christie’s, ma anche uno dei top lot assoluti della sessione.
Undici aste in nove giornate per Sotheby’s, otto incanti in tre date per la competitor Christie’s. È tutto, dai vecchi maestri di New York.