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Mentre i collezionisti cinesi accendo Sotheby’s, come potete leggere nel nostro report, ancora un record per l’arte orientale in vendita da Pandolfini, nell’ambito dell’asta dei Capolavori da Collezioni Italiane del 12 novembre. Questa volta, il top lot della serata è stato un Vaso Imperiale, aggiudicato per la ragguardevole cifra di 2.569.500 euro a un collezionista straniero, collegato telefonicamente. Attimi di suspense da Pandolfini, con compratori collegati da ogni parte del mondo, da Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e, ovviamente, dalla Cina che, insieme ai presenti in sala, partendo dalla base di 1.200.000 euro, con rilanci di 100.000 in 100.000 euro, hanno dato vita a un’asta appassionante per il Vaso Imperiale.
«Questa vendita ha confermato il successo, che caratterizza il format fin dalla sua prima edizione, come appuntamento internazionale da non perdere. E come per la prima edizione un Vaso imperiale, il top lot, ha richiamato collezionisti da tutto il mondo. Inoltre, questo successo si somma a quello recente della vendita di Tesori Ritrovati, il modo migliore per portare a conclusione un anno particolarmente positivo che confermerà certamente Pandolfini come leader incontrastata del mercato italiano», ha commentato a caldo Pietro De Bernardi, A.D. di Pandolfini Casa d’Aste.
La storia del Vaso Imperiale dei record da Pandolfini e gli altri risultati
Come il famoso Vaso Giallo, anche il Vaso di questa ultima asta di Pandolfini appartiene al Periodo Qianlong (1736-1795), presenta il marchio imperiale in rosso ferro a sei caratteri ed è uno splendido esemplare della Famiglia Rosa, la produzione che, per perfezione tecnica e abilità decorativa, è considerata l’apice della ceramica cinese.
Della selezione dei 13 lotti che componevano il catalogo dell’asta Capolavori da Collezioni Italiane va segnalato il risultato di assoluto rilievo, che replica il successo dello scorso anno, registrato dai lotti proposti dal Dipartimento di Dipinti e Sculture del secolo XIX, con tre opere di grande pregio. La prima è una Regata sull’arno, di Raffaello Sorbi, che si inserisce nella produzione di scene in costume storico che l’artista eseguì tra il 1860 e il 1870 e che è stata aggiudicata a un compratore collegato telefonicamente per 75mila euro.
Di carattere sportivo, un tema piuttosto raro nella pittura ottocentesca, anche il secondo dipinto, una Coppia di fanciulle, di Eleuterio Pagliano, acquistate da un compratore presente in sala per 93.750 euro. Nuovamente aggiudicata al telefono per 100mila euro, l’ultima delle tre opere del dipartimento, Il polledro, di Plinio Nomellini, esposto per la prima volta nel 1932 a Milano alla mostra del Gruppo Labronico.
Grande interesse, e non solo in Italia, ha suscitato la regale e sofisticata Madonna col Bambino benedicente, del Maestro della Madonna di Riomaggiore, artista di cultura campionese attivo in Liguria all’inizio del XIV secolo. L’opera, che reinterpreta con suggestiva imponenza l’iconografia della Maestà in trono, è stata oggetto di una vivacissima gara tra diversi compratori collegati telefonicamente che, partendo da una stima compresa tra i 15mila e 25mila euro, è arrivata fino a 68.750 euro.