Ha condiviso il palco con Freddie Mercury, Paul McCartney, Eric Clapton, David Bowie. E poi ovviamente con Elton John, il suo proprietario, che lo suonò in oltre 1000 concerti tra il 1974 e il 1993. Il pianoforte Steinway Model D Grand Piano Number 426549 era tra le punte di diamante dell’asta Entertainment & Music Memorabilia Signature, la vendita di Heritage Auctions dedicata ai cimeli musicali. Il suo prezzo d’aggiudicazione? Ben 915.000 dollari, a partire da 240.000.
«Godetevelo tanto quanto me, Elton John», si legge in inchiostro nero sul telaio dello strumento – e in effetti, in quasi 20 anni di carriera, il cantante di Rocket Man non ha mai sostituito il suo fidato pianoforte. Per citare una delle esibizioni più conosciute, il 28 novembre 1974 Elton John e John Lennon – e l’inseparabile Steinway, ovviamente – calcarono insieme il palco di Madison Square Garden, a New York, interpretando “Lucy in the Sky With Diamonds” e “I Saw Her Standing There”. Il duetto di “Lucy”, nel giro di poche settimane, raggiunse il primo posto in classifica.
Un paio di anni dopo, nel 1977, fu nientemeno che Freddie Mercury a prendere in prestito questo esemplare per l’intero tour “A Day at the Races”. E non solo, perché nel 1985 il pianoforte torna alla ribalta nello stadio di Wembley – ormai laccato di bianco – sotto i riflettori di Live Aid, suonato prima da Elton John e poi da Paul McCartney, che esegue “Let It Be” sotto gli occhi del 40% della popolazione globale, collegata in mondovisione.
Quando nel 2008 lo Steinway andò all’asta per la prima volta, il miglior offerente Curtis Schwartz lo acquistò per £17.553, ma ammise di ritenerlo uno dei tanti: «Pensavo che Elton John avesse un pianoforte in ogni città ». No, affatto. «L’unico pianoforte di importanza storica comparabile», spiegavano gli esperti di Heritage Auctions prima dell’incanto, «è il pianoforte verticale Steinway che John Lennon ha usato per comporre “Imagine”, venduto per 2,1 milioni di dollari nel 2000».
Ad aggiudicarsi questo pezzo di storia della musica, stavolta, è stato invece il consapevole proprietario di Indianapolis Colts, Jim Irsay, che arricchisce così la sua accurata collezione di spartiti e strumenti – tra gli altri, alcuni testi scritti a mano da Bob Dylan e una batteria dei Beatles. «Godetevelo tanto quanto me», l’augurio sembra essere ancora valido.
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