Va all’asta la collezione di oggetti in vetro di Murano della famiglia Vistosi, la fondatrice dell’omonima azienda che, a partire dal 1945, ha intrecciato la tecnica locale con le più innovative tendenze stilistiche e di design. Fino al prossimo 3 giugno, su Catawiki (qui), sarà possibile acquistare alcuni pezzi unici, prove di produzione che testimoniano, silenziose, una storia di inestimabile valore. «Siamo contenti», dichiarano gli eredi della famiglia Vistosi, «di poter proporre al pubblico di Catawiki alcuni dei prototipi di produzione non firmati, unici nel loro genere perché mai messi in commercio, ma appartenenti alla nostra famiglia».
«La Vetreria Vistosi», leggiamo sul comunicato, «fu fondata, in società con il maestro Alfredo Barbini, da Guglielmo Vistosi nel 1945. Dopo pochi anni, Alfredo decide di aprire la propria vetreria; al suo posto subentrano, sempre a fianco di Guglielmo, i figli Gino e Luciano Vistosi e il fratello Oreste. Affascinati da sempre dall’Industrial Design cercano fin da subito di coniugare la tecnica vetraria locale con le più innovative tendenze stilistiche, specializzandosi in articoli per l’illuminazione».
Alla morte prematura del fondatore, Oreste e i figli Gino e Luciano Vistosi iniziano così una collaborazione con grandi artisti come Peter Pelzel, Alessandro Pianon e Gianmaria Potenza. È la svolta. Nel 1963, grazie a una serie di vasi cilindrici disegnati da Fulvio Bianconi, la vetreria riceve il premio Compasso d’Oro, e risale a quegli stessi anni la partecipazione alla Biennale di Venezia, insieme alle più importanti manifestazioni italiane e internazionali. Ma arriviamo al presente: gli eredi di Gino e Luciano Vistosi, si diceva, mettono in vendita fino al 3 giugno alcuni rarissimi pezzi su Catawiki, prototipi di produzione non firmati che raccontano una storia intessuta di tradizione.
«L’asta Collezione Vistosi è unica nel suo genere, un’occasione per tutti i collezionisti», commenta Fiammetta Fulchiati, esperta in vetro di Murano, ceramica e design di Catawiki. «I pezzi sono produzioni degli anni ’60 e ’70, la maggior parte non reperibili sul mercato e provengono dalla collezione della famiglia Vistosi. Inoltre, all’interno dell’asta è presente un prototipo e pezzo unico di Ettore Sottsass».
E iniziamo proprio dal Prototipo “Morosina” di Ettore Sottsass, allora, punta di diamante dell’asta: disegnato negli anni ’60, è l’unico pezzo esistente in tre cilindri – che divennero quattro nella serie definitiva (stima: 5.000-8.000 euro). Segue poi un raro vaso degli anni ’60 di Fulvio Bianconi, parte della mostra Glass and Design alla Galleria di Punta Conterie, nel febbraio 2020 (stima: 3.100-3.500 euro); e non sono da meno il grande vaso Stella del designer Angelo Mangiarotti, in un elegante colore blu (stima: 1.700-2.000 euro), e la Bottiglia dell’Oratore, in vetro soffiato, disegnata tra il 1962 e il 1963 da Peter Pelzel (stima: 1.300-1.500 euro).
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