-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un incanto dedicato a un unico artista, l’ottocentesco Giovanni Migliara. Una sfilata di 46 opere tra dipinti, disegni e fixés sous verre, con quei paesaggi, gli interni e le vedute urbane pronti a passare sotto il martello inesorabile di Wannenes. Quando? Mercoledì 20 settembre. Dove: a Genova, nelle sale eleganti di Palazzo del Melograno. Riflettori puntati sull’eclettismo di un pittore che la casa d’aste ha già saputo valorizzare – con tanto di record mondiale. E sulle sue unicità, ovviamente, su quei dettagli minuziosi – a tratti ossessivi – che lo etichetteranno come il fiammingo italiano. Parola all’esperta.
Intervista a Rosanna Nobilitato, Specialist, Dipinti del XIX secolo
Un vedutista dell’Ottocento conosciuto anche come il “fiammingo italiano” per la sua resa ossessiva e minuziosa dei dettagli. Dove incontriamo i capolavori di Giovanni Migliara?
«Le opere di Giovanni Migliara sono esposte in diversi musei della penisola, in Germania e in Spagna, ma sono anche presenti presso importanti collezioni private italiane e internazionali. Per citare alcuni musei che ospitano i sui capolavori possiamo ricordare: le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, polo museale e culturale di Intesa Sanpaolo a Milano; il Museo Civico all’interno del settecentesco Palazzo Cuttica di Cassine ad Alessandria; il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Varese, il Museo Revoltella di Arte Moderna a Trieste, la Pinacoteca Ambrosiana per restare in Italia e la Collezione d’Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Spostandoci all’estero menzioniamo invece: la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera e il celebre Museo del Prado di Madrid».
Da Wannenes, nel 2014, la Piazza del Duomo è stata aggiudicata per oltre 322 mila euro. Com’è cambiato da allora il mercato del pittore?
«La tela raffigurante la Piazza del Duomo, che detiene il record mondiale del pittore da otto anni, è stata sicuramente una vendita significativa e allo stesso tempo eccezionale. Ciò non toglie che i dipinti di Migliara hanno comunque mantenuto nel tempo un posizionamento di mercato alto vista la forte domanda da parte degli estimatori, soprattutto per i soggetti raffiguranti le vedute urbane di Milano e gli interni di chiese».
In generale, in che modo una casa d’aste può valorizzare un’artista e influire sulle sue quotazioni?
«Essenzialmente in due modi: mirando a presentare in catalogo opere di grande qualità pittorica dalla provenienza importante e selezionando dipinti che abbiano partecipato a mostre di rilievo».
Parliamo della vendita in programma a settembre che raccoglie oltre 40 lavori di Migliara, spaziano dai disegni ai dipinti, fino ai fixés sous verre. Da dove provengono le opere in catalogo?
«Le opere provengono da diversi affidamenti da collezioni private italiane».
Qual è il top lot della selezione? Che cosa lo rende speciale?
«Tutte le sue opere sono da considerarsi “speciali”, ma due sono particolarmente mirabili. La prima è ambientata a Milano, come il top lot del 2014, e rappresenta La piazza del Duomo col coperto dei Figini e l’isolato del Rebecchino (lotto 23, stima 10.000 – 15.000 euro). L’attenzione del pittore si sofferma soprattutto sulla descrizione accuratissima, da miniaturista, dei personaggi che affollano la piazza, offrendo un repertorio di mestieri e costumi che lo rendono uno dei protagonisti indiscussi della pittura di genere. Sempre nell’ambito delle vedute urbane, altra eccellenza è Interno del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso (lotto 18, stima 16.000 – 20.000 euro). Una tela dominata dall’imponente architettura rinascimentale raffigurante l’interno del Santuario animato da una serie di figure rese con grande attenzione e minuzia».
Un lotto più “accessibile”, invece, ma interessante dal punto di vista stilistico?
«I rari fixés sous verre realizzati ad olio su taffetà di seta e applicati su vetro che offrono soggetti carichi di particolari molto dettagliati (lotti dal 24 al 42, stime da 600 a 2.200 euro). Per i quadri, l’olio su tela raffigurante il Porto di Genova (lotto 13, stima 3.200 – 3.800 euro), è un dipinto dal punto di vista stilistico molto interessante ed iconico».
Le aspettative dell’incanto – anche in relazione alla salute del mercato?
«Il primo semestre è stato positivo e vivace. Questo trend ci fa supporre che il mercato dell’arte confermi questa crescita fino alla fine dell’anno. Inoltre, rispetto all’asta di Migliara abbiamo già registrato un significativo interesse di pubblico riguardo le opere presentate in catalogo. Questo perché si tratta di una firma piuttosto infrequente che lo rende un’artista estremamente ricercato dai collezionisti più esigenti».