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Decreto Rilancio: 5 miliardi per cultura e turismo. Ecco tutti i provvedimenti
MIC Ministero della Cultura
di redazione
Interventi a fondo perduto per agenzie di viaggio e tour operator, fondi per salvaguardare il brand italiano, rafforzamento delle indennità per i lavoratori stagionali e degli ammortizzatori sociali, contributi per la sanificazione e l’adeguamento delle strutture alle prescrizioni sanitarie, semplificazioni per bar e ristoranti e incentivi per i consumi all’esterno. Questi alcuni dei provvedimenti a favore del turismo e della cultura, previsti nell’ambito del Decreto Rilancio che, finalmente approvato, metterà complessivamente in campo 155 miliardi per far ripartire l’economia italiana.
Una mega manovra da 256 articoli che contiene un po’ di tutto, dalle semplificazioni degli accordi tra Governo e Regioni per snellire le procedure di pagamento della cig, erogata direttamente dall’Inps, alla regolarizzazione dei lavoratori stranieri che potranno ottenere un permesso temporaneo di 6 mesi, fino agli sgravi fiscali per gli interventi edilizi di riqualificazione energetica e antisismica. 1,4 miliardi per potenziare le terapie intensive, 190 milioni di incentivi riservati al personale sanitario, 331 milioni alla scuola, che dovrà rafforzare la didattica a distanza, confermato il bonus da 800 euro, per le partite Iva e i collaboratori, e da 600 euro per colf e badanti. Stanziati, nell’ambito del Decreto Rilancio, anche 5 miliardi di euro per finanziare il turismo e la cultura, tra i settori più gravemente colpiti dall’emergenza coronavirus.
«Tutti i settori hanno sofferto duramente in questa crisi ma il turismo è quello che ha pagato maggiormente le conseguenze dell’epidemia. Il decreto Rilancio prevede interventi per sostenere le imprese della cultura e del turismo: dai crediti di imposta per gli affitti; all’esenzione dell’Imu per gli alberghi, agriturismi, campeggi e le altre imprese ricettive; ai contributi a favore delle aziende con grandi perdite di fatturato», ha dichiarato il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, intervenuto in mattinata in videoconferenza. Ecco nello specifico tutte le misure previste nell’ambito del Decreto Rilancio.
Un’estate italiana: gli interventi a favore del turismo
«Sarà una traversata nel deserto», Franceschini non ha nascosto le difficoltà che i settori della cultura e del turismo incontreranno durante la Fase 2. Ma l’importanza strategica dei due ambiti, nel quadro generale del sistema Paese, è emersa con ancora più evidenza proprio in questa emergenza e gli interventi dedicati sono «forti e giustificati». Allora, ecco subito pronti 5 miliardi di interventi, di cui 1 alla cultura e ben 4 dedicati al turismo che, nei prossimi mesi, si troverà a dover affrontare una situazione tanto critica quanto nuova. Presumibilmente senza turisti stranieri che, portatori di moneta forte, hanno rappresentato una voce di bilancio importantissima negli ultimi anni: «Sto richiedendo regole uniformi a livello europeo per il turismo e per gli spostamenti, per seguire standard comuni e non farci concorrenza tra i singoli Paesi», ha spiegato Franceschini. Insomma, sarà una grande estate italiana, come cantavano Gianna Nannini ed Edoardo Bennato ma erano anni molto diversi da questi.
E allora, ecco 500 euro di bonus per le persone che faranno vacanza in Italia, da poter spendere dall’1 luglio all’1 dicembre 2020, tra alberghi, b&b, campeggi e tutte le altre strutture ricettive comprese nel codice ATECO 55. Il contributo potrà essere richiesto da chi ha un ISEE fino a 40mila euro e varierà in base al numero di componenti famigliari. E poi esenzioni a pioggia: esenzione IRAP per imprese e lavoratori autonomi, esenzione prima rata 2020 IMU per stabilimenti balneari e strutture alberghiere. Istituito un fondo di emergenza di 25 milioni per le agenzie di viaggio e i tour operator che hanno subito perdite. Tax credit del 60% per gli affitti, credito d’imposta del 60% e contributi da 15mila a 100mila euro per la sanificazione Tutele per i lavoratori stagionali del turismo, con indennità di 600 euro ad aprile, che diventeranno 1000 a maggio, ed estensione di 9 settimane per la cassa integrazione.
Si pensa anche al futuro un po’ più distante, con un fondo di 150 milioni per acquisizioni, ristrutturazioni e valorizzazione di immobili in luoghi di grande attrattività, per evitare fughe verso proprietà estere.
Novità interessanti per bar e ristoranti, che saranno esonerati dal pagamento della tassa di occupazione di aree pubbliche fino al 31 ottobre 2020 e, fino alla stessa data, sospesa anche l’autorizzazione da parte delle Soprintendenze. Quest’ultimo punto lascia più di qualche dubbio ma Franceschini ha specificato che «Si tratta di interventi non stabili e reversibili», mentre ai Comuni, per i quali la tassa di occupazione rappresenta una importante voce nel bilancio, saranno restituito 127 milioni.
Si torna a parlare anche dei voucher, estesi da 12 a 18 mesi per poter usufruire della compensazione dei viaggi e dei pacchetti annullati a causa covid-19. Confermata, infine, la proroga delle concessioni balneari, come stabilito del resto già dal precedente governo.
Dal Netflix ai fondi per le fiere: le misure a favore della cultura
Periodo nerissimo per i musei, che in questi mesi hanno praticamente visto scendere a zero le entrate della bigliettazione. D’altra parte, nemmeno il futuro si presenta roseo, visto che non saranno più possibili quei begli assembramenti di una volta e che i musei, in previsione dell’apertura del 18 maggio, dovranno affrontare spese non previste per sanificazioni e attuazioni dei vari provvedimenti di distanziamento sociale. Per far fronte a questa emorragia da ticket, ci saranno 100 milioni.
Ma oltre ai musei, a soffrire saranno anche i grandi eventi temporanei. Allora, sul tavolo ecco 210 milioni di euro per le imprese e le istituzioni del mondo del libro e dell’editoria, per gli spettacoli e i grandi eventi, le fiere, i congressi e le mostre annullate a causa del COvid-19. A beneficiare del fondo, anche i musei non statali. 245 milioni di euro saranno invece riservati per lo spettacolo e per il cinema. Estensione dei 600 euro per aprile e maggio per i lavoratori dello spettacolo anche con 7 giornate lavorative nel 2019 e con reddito fino a 35mila euro.
Incentivi anche per i privati che vogliono investire in cultura, per i quali è previsto un fondo da 100 milioni di euro. L’Art Bonus sarà inoltre esteso anche a cori, concerti, circhi e spettacoli viaggianti ma, purtroppo, ancora una volta non c’è un riferimento specifico all’arte contemporanea.
10 milioni saranno infine utilizzati per realizzare una piattaforma digitale per la fruizione degli spettacoli dal vivo, quello che Franceschini definisce «il Netflix della cultura». «L’esplosione dell’offerta culturale online durante il picco dell’emergenza, ha dimostrato quanto la cultura sia in grado di entrare nella case. Ma fino a ora sono state tutte iniziative gratuite, invece questa nuova piattaforma rappresenterà un’alternativa nell’offerta a pagamento dei prodotti culturali. Se un teatro che aveva mille posti può riaprire con 200 persone in sala, per le disposizioni sul distanziamento, potrà decidere di vendere altri biglietti per la fruizione online. Si tratta comunque di un progetto sperimentale e nessuno pensa di sostituire il contatto tra le persone, che è l’essenza dello spettacolo dal vivo. Ma superata l’emergenza, si potrebbe pensare che un spettacolo sia offerto sia live che in streaming, le due cose si possono integrare, come già dimostrato per esempio dai film usciti al cinema e presentati su Netflix».
Buone notizie anche per Parma, che conserverà il suo titolo di Capitale della cultura anche nel 2021, mentre le procedure di selezione già attivate per l’anno prossimo varranno per il 2022.