In attesa di capire cosa ne sarà di questo fantomatico – e già contestato – Netflix della cultura, che secondo il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, dovrebbe veicolare l’offerta culturale italiana in tutto il mondo, via streaming, altri milioni si muovono. Precisamente, 25 milioni, destinati agli operatori delle mostre d’arte e ottenuti a seguito di due decreti.
Ammontano, infatti, a 14,4 milioni di euro, provenienti dal fondo emergenze imprese e istituzioni culturali creato dal decreto Rilancio, le risorse destinate al ristoro degli operatori nel settore delle mostre d’arte che avevano presentato domanda nei termini del precedente avviso pubblico. Altri 10 milioni invece arrivano dal decreto che ripartisce una quota ulteriore del fondo emergenze al ristoro delle perdite subite dagli operatori a causa della cancellazione, dell’annullamento, del rinvio o del ridimensionamento di mostre d’arte programmate nel periodo autunnale in seguito all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
In particolare, per quest’ultima ripartizione possono presentare domanda di contributo gli operatori che abbiano subito un calo di fatturato per la cancellazione, l’annullamento, il rinvio o il ridimensionamento, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, di almeno una mostra d’arte in Italia o all’estero in calendario nel periodo compreso tra il primo ottobre 2020 e il 30 novembre 2020.
Sono ammessi al contributo i soggetti la cui attività prevalente sia l’organizzazione di mostre d’arte, i soggetti erogatori di servizi di logistica e trasporto e di allestimento che abbiano una quota superiore al 50% del fatturato derivante da attività riguardanti mostre d’arte.
Possono presentare domanda di contributo anche gli istituti e i luoghi della cultura dotati di personalità giuridica, la cui attività comprenda l’organizzazione o l’ospitalità di mostre d’arte, che abbiano subito un calo di fatturato a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, e che abbiano cancellato, annullato, rinviato o ridimensionato almeno una mostra d’arte in calendario nel periodo compreso tra il primo giugno 2020 e il 30 novembre 2020.
Entro cinque giorni dalla data di registrazione dei due decreti da parte degli Organi di controllo, la Direzione generale Musei pubblicherà un apposito avviso contenente le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo, nonché per le verifiche documentali e per l’assegnazione dei contributi. I soggetti interessati potranno presentare domanda di contributo, in via telematica, entro i dieci giorni successivi alla pubblicazione dell’avviso, utilizzando la modulistica a tal fine predisposta dalla medesima Direzione generale.
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