Appena nominati i 13 nuovi superdirettori dei musei autonomi, il ministro Dario Franceschini annuncia l’apertura di un nuovo bando, questa volta per il Parco Archeologico di Pompei, uno dei siti più iconici del patrimonio italiano, oltre che tra i più importanti nelle strategie di sviluppo delle politiche culturali. Si chiarisce quindi una situazione che si stava protraendo già da qualche tempo, dopo la scadenza del mandato di Massimo Osanna che, confermato anche dall’ex ministro Alberto Bonisoli, si è ritrovato prima direttore ad interim del Parco Archeologico di Pompei e, da poco, anche Direttore Generale dei Musei, uno dei ruoli più potenti nell’organigramma del Ministero.
«Lascio Pompei in una situazione molto diversa dal 2014 – ha dichiarato il Direttore generale Osanna – e questo grazie al lavoro di tutti coloro che in questi anni hanno contribuito al rilancio del sito. Importante è stata anche la rete di collaborazioni instaurata con diverse istituzioni del territorio. Il prossimo direttore sarà chiamato a seguire importanti progetti, tra cui la messa in sicurezza dell’insula meridionalis e gli interventi per la buffer zone, a partire dal recupero dello Spolettificio di Torre Annunziata», è il saluto di Osanna.
Recentemente, poi, avevamo scritto anche del nuovo incarico per Andrea Viliani, responsabile del Centro di Ricerca CRRI del Castello di Rivoli e appena nominato Curatore del progetto Pompeii Commitment, finalizzato alla costituzione progressiva di una collezione d’arte contemporanea per il Parco Archeologico di Pompei. Insomma, qualcosa si muove sotto le strabilianti pietre dell’antica città romana, sommersa dall’eruzione del Vesuvio del 79 aC. C’è poi stato lo spostamento di Francesco Muscolino, archeologo del MiBACT con responsabilità proprio Parco Archeologico di Pompei, a direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, nell’ultima tornata di nomine.
Negli ultimi anni, a dire il vero, di pietre nel sito alle porte di Napoli se ne sono mosse tante, grazie all’ambizioso progetto Grande Pompei, entrato ormai nella sua fase conclusiva, dopo 76 interventi programmati dal 2014 a oggi, per 105 milioni di euro. Soldi e tempo spesi bene, considerando non solo le numerose scoperte e le tante aree messe in sicurezza, ma anche i biglietti staccati: solo nel 2019, il Parco Archeologico di Pompei è stato visitato da circa 4 milioni di persone, piazzandosi stabilmente nel podio dei siti più frequentati in Italia, dopo il Colosseo e gli Uffizi. E sappiamo quanto certe cifre contino, soprattutto di questi tempi.
«Quella di Pompei negli ultimi anni è una storia di successo, un simbolo di riscatto e di come il sistema museale italiano sia evoluto in pochi anni da una situazione di forte ritardo. I musei italiani sono cambiati con la selezione internazionale, grazie alla quale sono state scelte le persone migliori in base al curriculum, al merito, alle competenze. Ora c’è un grande lavoro da fare intorno al sito archeologico, riguardante i servizi e le infrastrutture: questa è la seconda parte della sfida», ha dichiarato Franceschini.
Al Parco archeologico di Pompei afferiscono l’Antiquarium di Boscoreale, l’area archeologica di Villa di Sora a Torre del Greco, l’area archeologica di Pompei, il Castello di Lettere, il parco archeologico di Longola a Poggiomarino, l’ex Real Polverificio borbonico a Scafati, la Reggia del Quisisana e gli scavi archeologici di Stabiae a Castellammare di Stabia, gli scavi archeologici di Oplontis a Torre Annunziata e il sito archeologico di Villa Regina a Boscoreale.
Una delle novità portate dagli effetti della Riforma Franceschini, che nel bene e nel male è stata la più incisiva degli ultimi decenni, almeno per il settore, fu l’introduzione dei superdirettori stranieri. Una suggestione indicata, tra le righe, dallo stesso Franceschini: «Pompei è amata dagli archeologi di tutto il mondo. Immaginiamo che arriveranno molte candidature, da tutto il mondo si sta guardando con attenzione a questo bando e chi verrà scelto sarà senz’altro il migliore o la migliore», ha detto il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Il bando internazionale, così come tutti i precedenti, è stato pubblicato oggi sulle pagine dell’Economist e sul sito del MiBACT. Gli interessati a partecipare alla selezione possono presentare domanda da oggi e fino al prossimo 3 novembre seguendo le istruzioni sul sito del ministero.
Le candidature verranno esaminate da una commissione di valutazione, composta da cinque membri di esperti di chiara fama nominati dal ministro. Da una prima decade di candidati ammessi a colloquio verrà selezionata una terna di nominativi da sottoporre al Ministro per la scelta finale. La conclusione della procedura e la conseguente nomina del direttore è indicata per il 31 marzo 2021.
Il direttore avrà un incarico a tempo determinato di quattro anni rinnovabile per un ulteriore quadriennio e riceverà un compenso annuo lordo di 148.837,25 euro più un eventuale premio di risultato pari ad un massimo di 40mila euro.
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