Un colpo al cerchio e uno alla botte. Un metodo che, nella politica e nell’amministrazione, continua a dare i suoi frutti. E così, se di quei 103 milioni di euro, stanziati nell’agosto 2020 per gli 11 nuovi interventi del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali, ben pochi erano piovuti ai siti culturali statali del sud – per la precisione 3, numero perfetto, al Parco e Museo archeologico di Sibari, in Calabria –, sollevando qualche polemica, adesso il Ministero della Cultura prova a correggere il tiro, dando una mano ai privati del Mezzogiorno. A onor di cronaca, bisogna ricordare, però, che nell’ambito del Piano Strategico, sono stati comunque promossi grandi progetti anche per i musei e i poli culturali del sud, come quello da ben 105 milioni dedicato al Parco Archeologico di Pompei. Il nuovo progetto si chiama Cultura Crea Plus che, come lascia intendere il nomen omen, è un ampliamento di quel Cultura Crea, incentivo dedicato alle realtà imprenditoriali e no profit e alle startup del settore dell’industria culturale, creativa e turistica, che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
La dotazione di Cultura Crea Plus parte con un tesoretto di 30 milioni di euro, che andrà ad aiutare «Le imprese della filiera culturale e creativa del Mezzogiorno che hanno sofferto durante la pandemia da Covid-19» ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini. Fondi, anzi, ristori, insomma, e anche «Un percorso semplificato per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e no profit che valorizzano e promuovono il patrimonio culturale in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia», ha continuato Franceschini. A beneficiare del contributo a fondo perduto saranno anche i soggetti attivi nel settore dell’intermediazione turistica (anche se il Turismo non fa più parte del Ministero della Cultura).
L’Autorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 ha infatti firmato due Direttive Operative che recepiscono le modifiche e le integrazioni introdotte nella disciplina dell’utilizzo di queste risorse europee dal decreto del 10 dicembre 2020 del Ministro della Cultura. Nasce così Cultura Crea Plus, con una dotazione di 30 milioni di euro a valere sulle risorse esistenti. Si tratta di una procedura a sportello che offre fino a 25mila euro a fondo perduto alle imprese, anche no profit, attive dal 1 gennaio 2020 che hanno subito una perdita di fatturato nel corso del 2020 a causa dell’emergenza Covid-19 e che non necessariamente intendono presentare un piano di investimenti. Lo sportello sarà aperto a partire dalle ore 12 del 19 aprile 2021 fino a esaurimento delle risorse.
Prenderà il via il 26 aprile, invece, Cultura Crea 2.0, che andrà a sostituire “l’edizione” precedente, ormai scaduta: tra le novità figura l’ampliamento dei territori di intervento, della platea di beneficiari e delle spese ammissibili alle agevolazioni. È previsto un servizio di assistenza per tutte le imprese beneficiarie che ne faranno richiesta, con un tutoraggio tecnico-gestionale, erogato direttamente dall’Autorità di Gestione, per trasferire ai beneficiari competenze specialistiche in settori strategici quali marketing, gestione delle risorse umane e innovazione di processo e di prodotto.
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