Nuovi musei autonomi e Direzione Turismo: le manovre del MIBACT

di - 4 Dicembre 2019

Grandi manovre al MIBACT che, a 4 mesi dal ritorno di Dario Franceschini, inizia a definire la struttura di questo nuovo corso, dopo la parentesi di Alberto Bonisoli.

La via dell’autonomia per il MIBACT

Non ci sono dubbi sulla strada da imboccare: autonomia. Confermati le Gallerie dell’Accademia di Firenze, che Bonisoli aveva stabilito fossero accorpate agli Uffizi, e il Parco Archeologico dell’Appia Antica e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, che dovevano tornare sotto l’egida del Ministero come anche il Castello di Miramare di Trieste, scatenando diversi mal di pancia, con tanto di petizione.

Parco Archeologico dell’Appia Antica

Ma Franceschini non si è fermato qui e ha annunciato l’istituzione di sette nuovi musei autonomi: la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo Nazionale d’Abruzzo, il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Palazzo Reale di Napoli, il Museo Nazionale di Matera, il Parco Archeologico di Sibari, il Museo del Vittoriano – che a onor del vero era già stato individuato come museo autonomo da Bonisoli – e Palazzo Venezia. Che, come gli altri istituti autonomi, saranno dotati ognuno di un proprio statuto, di un bilancio e di aree funzionali, dalla cura delle collezioni al marketing, dal fundraising all’amministrazione. E, quindi, avranno bisogno di un nuovo direttore, che avrà una grande responsabilità. I nuovi musei autonomi sono stati infatti scelti in base alla rilevanza dei luoghi e delle collezioni, alle potenzialità di sviluppo, alla distribuzione geografica, agli elementi storico artistici, alla sostenibilità economica, agli impatti sociali sulle comunità.

Il Complesso del Vittoriano, Roma

«L’autonomia funziona e in questi anni ha portato sicuramente maggiori visitatori, ma è stata soprattutto un ottimo strumento per modernizzare i musei italiani e rafforzare la tutela e la produzione scientifica. I dati parlano chiaro: l’incrocio tra riforma e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per il sistema museale italiano», ha dichiarato Franceschini.

Le nuove Soprintendenze: riconosciuto anche il Patrimonio Subacqueo

Ma oltre ai siti autonomi, Franceschini non ha dimenticato la complessa rete di Soprintendenze, l’organo di collegamento tra il ministero centrale, il territorio e le periferie. Ne sono state istituite dieci, nello specifico, le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Rieti e Viterbo e per l’Etruria meridionale; di Cosenza; di Pavia, Monza e Brianza; di Imperia e Savona; di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata; di L’Aquila e Teramo; le Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche di Umbria, Basilicata e Campania; la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo di Taranto, con competenza anche territoriale sulla città e la sua provincia.

Porto sommerso greco romano di Torre Ovo (Taranto)

«È un atto che potenzia l’intera rete della tutela del patrimonio culturale sul territorio nazionale n base al quale l’articolazione periferica del MiBACT viene rafforzata riequilibrando il rapporto tra centro e periferia a favore della seconda e aumentando le strutture e i presidii territoriali in base a parametri demografici e a dati oggettivi in modo da garantire un servizio efficace ed efficiente», ha spiegato il Ministro Franceschini.

In particolare, suscita aspettativa e curiosità la nuova Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo, la cui sede centrale sarà Taranto e che avrà due sedi operative, una a Venezia e una a Napoli. «Nasce una soprintendenza nuova chiesta da decenni che ha origine da una consapevolezza fin troppo ovvia: siamo un paese circondato dal mare. L’archeologia subacquea è stato uno dei campi di ricerca più importanti che il nostro Paese abbia avuto, una competenza che si è andata via via svuotando e oggi conta poco più di una decina di unità che vantano professionalità specifiche in questo settore», ha dichiarato il Ministro Franceschini. A questo punto, sarà lecito aspettarsi anche un concorso per inquadrare le professionalità e le competenze delle quali avrà bisogno questo nuovo ente.

Turismo e Sicurezza: le nuove Direzioni Generali

Il turismo era uno dei punti strategici anche del precedente ministero di Franceschini che, in questo suo secondo mandato al MIBACT, ha deciso di rinforzare il legame con il settore, istituendo anche la nuova Direzione Generale Turismo, che avrà il compito di curare i rapporti con le Regioni, attuare il Piano strategico nazionale, concorrere alla promozione turistica e vigilare sull’ENIT – Agenzia Nazionale Italiana del Turismo e sugli altri enti operanti nel settore.

Turisti a Venezia

La nuova Direzione Generale, inoltre, integra le proprie competenze con quelle di tutela e di attività culturali. In tale ottica assume un ruolo strategico la figura dei Segretari regionali del ministero, ripristinati nella loro dimensione territoriale originaria riferita all’intera Regione che è l’interlocutore istituzionale del Ministero in questo settore. «Il settore del turismo torna nel proprio ambito naturale, dal momento che sempre di più sarà necessario governare e indirizzare i grandi flussi turistici per decongestionare le città d’arte, rispondendo a un’esigenza di salvaguardia del patrimonio», ha commentato Franceschini.

Significativa anche l’istituzione della nuova Direzione Generale per la Sicurezza del Patrimonio culturale, che sarà articolata in due servizi, uno dedicato alle emergenze e l’altro alle ricostruzioni, per intervenire, con protocolli e procedure ben definite, a difesa del patrimonio minacciato da terrorismo, calamità naturali e cambiamento climatico. «Trova così pieno rilievo istituzionale l’enorme esperienza maturata nei decenni con la messa in sicurezza e il recupero del patrimonio colpito durante conflitti, terremoti e inondazioni».

Venezia, 13 novembre 2019. Ph. Marco Bertorello / AFP

Cambia poi il nome della DGAAP che, d’ora in poi, sarà DGCR – Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana, «l’ufficio del MIBACT dedicato alla Contemporaneità». Svolgerà funzioni e compiti relativi alla promozione, al sostegno, alla valorizzazione della creatività contemporanea italiana, sostenendo l’arte contemporanea, la cultura architettonica e urbanistica, le arti applicate, il design e la moda, promuovendo al contempo interventi di rigenerazione urbana.

Ricordiamo che la nuova DGCR, come la precedente DGAAP, sosterrà la partecipazione italiana alla Biennale di Venezia, uno degli enti vigilati dalla Direzione Generale, limitatamente all’arte e architettura contemporanee e alla partecipazione nazionale alla rassegna con il Padiglione Italia. È infatti il direttore generale – attualmente Nicola Borrelli, ad interim – a ricoprire il ruolo di Commissario del Padiglione, il cui compito è contribuire alla selezione del curatore del Padiglione Italia.

Padiglione Italia, Arsenale della Biennale di Venezia

Impulso anche al nuovo Istituto per il Patrimonio Digitale – Digital Library, con il compito di coordinare ogni iniziativa del MiBACT riguardante la digitalizzazione del patrimonio. A essa fanno riferimento i quattro istituti centrali del Ministero con competenze di catalogazione e ricerca in materia di archivi, biblioteche, catalogo e beni sonori. «

Verrà creato nel nostro Paese un istituto per la digitalizzazione del patrimonio culturale, in altre parole una digital library in cui si troverà il patrimonio infinito, unico al mondo, fatto da 101 archivi, dalle biblioteche, dagli archivi fotografici delle soprintendenze e dei nostri istituti culturali. La digitalizzazione di questo patrimonio è una sfida che non ha eguali al mondo, forse il progetto più ambizioso di tutti».

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