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Un nuovo welfare per i lavoratori dello spettacolo: ecco tutte le misure del Decreto Sostegni
MIC Ministero della Cultura
di redazione
Welfare è una parola che la maggior parte degli operatori della cultura raramente osa anche solo immaginare ma, forse, qualcosa sta cambiando: indennità di maternità e di malattia, assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, riforma del sistema pensionistico e la nuova ALAS, l’indennità di assicurazione per la disoccupazione involontaria, questi alcuni dei provvedimenti inseriti tra le norme del Decreto Sostegni Bis, che dovrebbero rafforzare le tutele dei lavoratori dello spettacolo.
«Quella di oggi è una giornata storica per il settore dello spettacolo», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. «Con il ministro del Lavoro Orlando abbiamo portato in Consiglio dei Ministri un pacchetto di misure significative per assicurare adeguate tutele assistenziali e previdenziali ai lavoratori dello spettacolo e correggere le numerose storture emerse negli ultimi anni e divenute non più sostenibili soprattutto dopo la pandemia», ha continuato Franceschini. «Sono norme fortemente attese, frutto di un attento lavoro di ascolto delle categorie, che recepiscono molte delle misure già in discussione in parlamento, i risultati dell’indagine conoscitiva della Camera e le proposte presentate dalle diverse associazioni e che hanno visto impegnato un apposito gruppo tecnico di lavoro che ringrazio per l’importante lavoro svolto. Il nuovo sistema di welfare si completerà con l’approvazione del disegno di legge collegato in materia di spettacolo già pronto per un prossimo consiglio dei ministri per riordinare l’intero settore e introdurre nuove ulteriori misure di sostegno e il registro degli attori e dei professionisti dello spettacolo», ha concluso Franceschini.
Il Decreto Sostegni Bis riconosce inoltre un’ulteriore indennità per i lavoratori dello spettacolo e il rifinanziamento del fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo. Nello specifico, ai 43mila lavoratori dello spettacolo finora interessati dagli indennizzi erogati per i professionisti danneggiati dalle misure di contenimento della pandemia, verrà devoluta una ulteriore indennità straordinaria di 1.600 euro, che interesserà, così come già avvenuto con il Decreto Legge Sostegni, una platea di beneficiari allargata.
Il riconoscimento della discontinuità
Già abbiamo scritto in molte occasioni come le storture contrattuali sviluppatesi negli ultimi decenni siano state scoperte impietosamente dalla pandemia, che ha reso evidente come la situazione fosse insostenibile già in tempi non sospetti. Più che precariato, il lavoro degli operatori della cultura spesso è non solo discontinuo ma anche difficilmente inquadrabile, quindi sfuggente alle tutele che pure ci sono per gli altri settori, impedendo a migliaia di lavoratori di accedere a diritti costituzionalmente garantiti, dall’indennità di malattia a quella di maternità fino al trattamento pensionistico.
«Il provvedimento ridisegna le tutele tenendo conto delle specificità del settore, in cui il rapporto di lavoro è strutturalmente discontinuo per il carattere oggettivo della prestazione, non per scelta datoriale o del lavoratore stesso», spiegano dal MiC, dando atto, quindi, di un riconoscimento fondamentale: quello della discontinuità. «Il nuovo sistema di welfare mira a riconoscere ai lavoratori dello spettacolo le tutele che esistono per altre tipologie di professionisti, al fine di assicurare migliori condizioni di equità e dignità sociale, favorire lo sviluppo di una piena riconoscibilità del lavoro del settore e contribuire all’emersione del lavoro nero», continuano.
Il welfare per i lavoratori dello spettacolo
Le misure per la tutela dei lavoratori dello spettacolo si applicano a tutti i soggetti iscritti al FPLS – Fondo pensioni dei lavoratori dello spettacolo. «Con lo scopo di ricomprendere nel sistema di tutele le nuove figure professionali emerse nel settore, si è previsto che l’elenco dei soggetti assicurati al Fondo venga aggiornato entro 120 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento», continuano dal Ministero. L’ultimo adeguamento delle figure professionali è infatti avvenuto nel 2005. Inoltre, sempre al fine di garantire le tutela anche alle ulteriori figure che dovessero via via emergere nel settore, si è comunque stabilito l’obbligo di un aggiornamento quinquennale.
Le forme di tutela e sostegno alla genitorialità sono adeguate al carattere discontinuo delle prestazioni lavorative nel settore dello spettacolo. Viene in particolar modo modificato il sistema di calcolo delle indennità previste in materia, parametrandone l’ammontare giornaliero al reddito percepito nei dodici mesi antecedenti il periodo indennizzabile, piuttosto che nelle ultime quattro settimane. Difatti, proprio in ragione del carattere discontinuo delle prestazioni dei lavoratori dello spettacolo, non è infrequente che nel mese precedente a quello nel corso del quale ha avuto inizio il congedo non siano reperibili giorni lavorati, o comunque retribuiti, utili ai fini del predetto calcolo.
L’intervento rende effettive le tutele in caso di malattia. Per accedere alla relativa indennità economica si richiede il possesso non più di 100 ma di 40 contributi giornalieri versati al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo dal primo gennaio dell’anno precedente l’insorgenza della malattia. Qui le schede complete.
Le altre misure per il settore culturale
Il Decreto Sostegni bis contiene anche altre misure per i settori culturali, con il rifinanziamento del fondo emergenza per le istituzioni culturali e del fondo per il funzionamento dei musei statali. «Si tratta di interventi importanti, che proseguono gli aiuti ai lavoratori, alle imprese e alle realtà dei settori dello spettacolo e dei musei, particolarmente colpiti dalla pandemia e obbligati a lunghe e dolorose chiusure», ha continuato Franceschini, commentando l’approvazione del Decreto Legge Sostegni bis.
210 milioni di euro andranno a incrementare i fondi di emergenza: 20 milioni di euro al sostegno dei musei statali, 45 milioni di euro al fondo di parte corrente e 120 milioni di euro per gli interventi in conto capitale del fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo, 20 milioni di euro al fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni culturali.