Dopo una nota e popolare partecipazione alla scorsa Biennale di Venezia, dopo aver fatto parte dell’ampia ed importante rassegna sull’arte tedesca al Palazzo delle Papesse di Siena, dopo aver risposto alle domande degli appassionati durante un ‘Talkshow’ romano, a Christian Jankowski mancava solamente una mostra in una grande galleria italiana per affermare la sua grande visibilità nel nostro Paese.
L’opportunità è stata data al trentatreenne talento berlinese dalla milanese Giò Marconi dove è allestita “Commercial Landscape”, tre piani di retrospettiva sui lavori di Christian a partire dal 199?.
I lavori più noti sono probabilmente quelli del 1999 presentati a Venezia nella prima Biennale di Haraald Szeeman.
I due video presentano in un caso l’artista impegnato a chiedere previsioni sul suo successo alla mostra lagunare ai maghi ed i cartomanti che affollano le reti private del veneto (Telemistica, 1999); nel secondo caso la comica messinscena, in un supermercato, della caccia ai prodotti commerciali con delle frecce da indiano, mette in discussione ironicamente le più elementari dinamiche consumistiche (La Caccia 1999).
La riflessione sulle idiosincrasie ed i cliché culturali più ‘istituzionalizzati’ e diffusi porta l’artista a far dialogare il suo lavoro con i linguaggi televisivi, pubblicitari e mediatici in generale. I temi sono necessariamente quelli del consumismo, dello stereotipo e più in generale del rapporto tra artista, opera e pubblico.
Una maturazione creativa ed una maggiormente curata realizzazione formale si riscontrano in Commercial Landscape (2001), il video che dà il titolo all’esposizione e che è stato presentato a Siena per la grande mostra sulla nuova scena tedesca ‘Le Repubbliche dell’Arte – Germania’. In quattro brevi sequenze l’artista devasta, mettendolo in ridicolo, tutto quel diffusissimo immaginario che pone la Toscana (ma più precisamente il Chianti e la provincia senese) come paradiso terrestre per ogni turista, specie se tedesco.
L’evento allestito nella galleria Giò Marconi è, concludendo, una grande occasione per acquisire una visione generale e approfondita del lavoro di uno tra gli artisti più in vista nel panorama europeo. Gli spazi della galleria milanese danno alla mostra un’aura museale e affascinante.
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