La Fondazione Bandera per l’Arte ospita la prima grande antologica di Gaetano Pompa, dopo la personale organizzata nella prestigiosa sede della casa italiana “Zerilli-Marimò” di New York.
La mostra comprende circa 140 opere, tra dipinti, bronzi, maioliche e incisioni, realizzati dal 1960 al 1996, che permettono di restituire una visione completa del percorso intellettuale e artistico dell’artista.
Le sale, nella loro strutturazione pensata dal curatore in collaborazione diretta con il figlio di Gaetano Pompa, Adriano, sottolineano i vari capitoli in cui si sviluppa la complessità compositiva della sua opera, schiudendosi allo spettatore come scatole cinesi. L’eclettismo intellettuale di Pompa si rivela sia nelle
La mostra restituisce giusto valore alle sculture, (minori nel numero, ma fondamentali nel processo creativo dell’artista) ponendo nella prima sala un’opera fondamentale: Mutmassungen sui capitoli XVII e XVIII del “Principe”, scolpite sull’obelisco, 1993.
Per Pompa l’opera plastica è punto di partenza ed approdo ideale che influenza profondamente sia le creazioni pittoriche, sia le maioliche. Quasi tutte le sue realizzazioni hanno nel titolo il termine Mutmassungen; per l’artista, l’arte è infatti sviluppo di Congetture: le sue opere sono pensieri, riflessioni concrete non su periodi storici, ma su personaggi reali, protagonisti di letteratura, musica e arte . Egli rimane fabbricatore di immagini, sempre fedele a se stesso, un creatore di cose concrete e per questo considerato eccentrico nella sua epoca.
Pur nei suoi continui spostamenti, Pompa è un artista italico che dichiara sempre la sua latinità in una mescolanza perfetta tra cultura nordica (nei temi) e quella del sud.
La mostra esprime quindi tutto il carattere moderno di Gaetano Pompa, un uomo che ha vissuto all’insegna della libertà della realizzazione artistica e del pensiero.
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Il sito della Fondazione Bandera
elisabetta abbiati
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