Categorie: milano bis

fino al 23.XI.2003 | Brera mai vista – All’ombra di Leonardo | Milano, Pinacoteca di Brera

di - 7 Novembre 2003

Due pale, La Vergine con il Bambino e i Santi Pietro e Paolo della Pinacoteca di Brera, proveniente dalla chiesa milanese di Sant’Andrea alla Pusterla (demolita nel 1811) e la Madonna con Bambino tra Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio da Padova della chiesa di San Martino di Besnate, eseguita intorno al 1538, attribuite ad un pittore identificato come Maestro di Ercole e Girolamo Visconti, dal nome dei due committenti della pala di Besnate, raffigurati ai piedi del gruppo sacro.
Il saggio in catalogo di Francesco Frangi ricostruisce le vicende della committenza della pala milanese, individuando in Gian Giacomo Rainoldi il committente e argomenta la possibilità di assegnare entrambi i dipinti allo stesso autore, ipotesi già formulata da Paola Torno nel 1993.
Un leonardesco, indubbiamente, uno dei tanti epigoni del geniale maestro toscano, “un petit maitre, che negli anni trenta del cinquecento si mostra legato a quella devozione per il mito di Leonardo che costituisce un filone….. della cultura artistica lombarda” (Fiorio). Le due opere non sono dei capolavori, ma un’utile occasione per il “recupero di una testimonianza per molti sensi emblematica del tardo rinascimento milanese” (Frangi).
Da Leonardo da Vinci l’anonimo pittore trae l’impianto piramidale della composizione della pala milanese, il riferimento a grotte rocciose e quasi “magmatiche” che inquadrano la scena, l’attenzione per il dato naturalistico, con una riproduzione (specialmente nella pala di Brera) accurata e minuziosa di fiori e piante, che formano un rigoglioso tappeto ai piedi della Madonna.
Un collage, insomma, di citazioni del celebre maestro, la grotta rocciosa della pala di Besnate riprende il magnifico impianto della Vergine delle rocce del Louvre, lo scorcio della mano di San Pietro (pala di Brera) è un chiaro riferimento al gesto della Madonna nella citata opera del Louvre, la posa di Maria (ancora nella pala di Brera), premurosamente tesa verso Gesù, richiama un identico gesto nella Sant’Anna del Louvre di Leonardo.
Ma niente a che vedere con il vero Leonardo. I colori sono accesi e decisi, privi del chiaroscuro sfumato che crea le soffuse atmosfere leonardesche, i volti guardano fissamente nel vuoto, immagini di cera prive di espressione, manca l’approfondimento dei sentimenti, uno dei massimi pregi dell’arte di Leonardo, che a chi voglia diventare buon pittore, consigliava: “farai le figure in tale atto il quale sia sufficiente a dimostrare quel che la figura ha nell’animo; altrimenti la tua arte non sarà laudabile“.
Più pregevole dei gruppi di figure si rivela il paesaggio sullo sfondo della pala di Sant’Andrea, una visione dall’alto, tipo ‘lontano leonardesco’, quasi una monocromia sui toni dell’azzurro con una stesura del colore velata, più raffinata dei toni piatti e squillanti delle figure.
Nel complesso le due pale risultano fredde e accademiche, le figure bloccate in panneggi rigidi e ridondanti che hanno una solidità irreale piuttosto che la soffice morbidezza di tessuti serici. Peraltro, alcuni dei leonardeschi (se ne possono ammirare le opere in stanze contigue a quella dell’esposizione) ottennero risultati più originali e di pregio; si osservi l’espressione intensa della Madonna del roseto di Bernardino Luini, l’uso sfumato del colore, la delicatezza dei lineamenti della Vergine, che non si ritrova nell’anonimo pittore lombardo.

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antonella bicci
visitata il 16 ottobre 2003


Brera mai vista: All’ombra di Leonardo – La pala di Sant’Andrea alla Pusterla e il suo maestro
Dal 18/09/2003 al 23/11/2003
Pinacoteca di Brera Sala XV, Via Brera 28, Milano –
Informazioni e prenotazioni: 02. 89421146
Ufficio Stampa: elestamp@mondadori.it  
Ingresso: intero euro 5 (compreso Pinacoteca); ridotto euro 2,50
Orari: da martedì a domenica 8.30/19.15; la biglietteria chiude 45 minuti prima; chiuso lunedì
Catalogo: Electa euro 6,20


[exibart]


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