Denti di leone, cardo selvatico, edera e bardana ma anche peli di cane e crini di cavallo: sono i materiali organici di cui sono fatte le “sculture minimaliste” di Christiane Löhr (Wiesbaden, 1965). I leggerissimi “boschetti” di semi e di erbe indiane, collocati in basso su una pedana al centro della prima sala, invece di dissolversi al primo spostamento d’aria, dimostrano una straordinaria capacità di coesione interna, piccoli miracoli di architettura zen. Sulla parete, una massa luminosa, impalpabile e coesa al tempo stesso, una nuvola di semi di cardo, raccolti in una sottilissima rete per capelli. Altrove, una matassa di peli di cane, nel quale sono rimasti impigliati semi di agrimonia, dà forma a un soffice cuscino e a una piccola “tenda” che si tiene in formidabile equilibrio. Questi oggetti sembrano
articoli correlati
Il giardino dell’Eden tra naturale e artificiale
Workshop internazionale di giovani artisti a Belgrado
link correlati
Kunstverein Wiesbaden
matilde marzotto
mostra visitata il 12 marzo 2003
Fino al 24 novembre, all'Accademia di Belle Arti di Venezia, sarà visitabile "Josèfa Ntjam: Swell of Spæc(i)es", a cura di…
Si svolgerà l’11 luglio, da Cascina Merlata Spazio Vivo di Milano e da ICO Academy di Ivrea, un convegno dedicato…
In occasione della seconda edizione di Expodemic, il Festival diffuso delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma,…
Negli splendidi spazi dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi si apre la mostra “Vis-à-vis. Ritratti moderni e contemporanei”, a cura…
Arriva l’estate e tornano anche i festival: con il direttore Tomasz Kireńczuk, riconfermato alla guida di Santarcangelo Festival per altri…
Alla Galleria Andrea Ingenito di Napoli, una mostra per esplorare gli universi multiformi del grande artista statunitense Mark Tobey, espressionista…