Categorie: milano bis

fino al 4.VI.2003 | Short Cut | Milano, Galleria Vittorio Emanuele II

di - 22 Maggio 2003

Nell’arte contemporanea la provocazione è sempre stata una delle caratteristiche predominanti e fondamentali: dalle storiche avanguardie novecentesche sino ai nostri giorni lo sfregio, il voler stupire, la sfida hanno rappresentato molto spesso, l’essenza stessa dell’arte. Tutto può e deve divenire arte e, viceversa, l’arte deve abbracciare ogni tipo di materiale ed ogni oggetto. Dai Dada sino alla Pop Art, una delle parole d’ordine delle poetiche figurative è stata proprio la massificazione dell’opera e persino la sua mistificazione.
L’installazione Short Cut, opera di Michael Elmgreen e Ingar Dragset, presentata dalla Fondazione Trussardi e sistemata nell’Ottagono della Galleria VittorioShort Cut - Michael Elmgreen & Ingar Dragset Emanuele riprende esattamente il complesso concetto arte e provocazione: infatti, nel bel mezzo del salotto buono di Milano, emergono letteralmente dal terreno una macchina ed una roulotte. Sono i simboli, secondo i due artisti scandinavi, dell’evasione e della vacanza intesa soprattutto come crescita intellettuale e culturale. Sicuramente l’effetto complessivo è davvero stridente e, onestamente, di non facile digestione: inserire nella struttura eclettica di Giuseppe Mengoni – simbolo da una lato del revival neo classico di fine Ottocento e dall’altro della nuova architettura in ferro che stava invadendo l’Europa positivista, – una installazione “estrema”, è davvero una operazione audace e coraggiosa. E’ naturalmente del tutto scontato osservare che immediatamente sono scoppiate feroci polemiche,non solo estetiche ma soprattutto sulla conservazione della preziosa pavimentazione della Galleria. E’ comunque da sottolineare che dietro al progetto esposto sono stati effettuati numerosi sopralluoghi e attente prove volte ad evitare qualsiasi danno all’edifico ed a rendere l’installazioneMichael Elmgreen & Ingar Dragset eccezionalmente sorprendente: l’effetto è esattamente quello della emersione dal pavimento della Galleria (ricreato con un paziente e eccezionale lavoro fotografico) di questi due veicoli, simboli impazziti di un mondo follemente massificato.
E’ davvero un’opera da vedere attentamente, senza pregiudizi di sorta, che forse farà sorridere o indignare, ma che sicuramente non lascerà indifferenti e, tutto sommato ciò è, fondamentalmente, uno degli scopi dell’arte contemporanea in generale e della Fondazione Trussardi in generale. Con questa operazione, infatti, l’istituzione diretta da Massimiliano Gioni inzia ad intraprendere un rapporto borderline con la città di Milano. Un amore odio.

luca scalco


OTTAGONO, Galleria Vittorio Emanuele, info 02.80.68.82.1 press@fondazionenicolatrussardi.com , a cura di Michael Elmgreen & Ingar Dragset

[exibart]

Visualizza commenti

  • audace e coraggiosa.. io diri banale e pubblicitaria... ecco perchè l'arte è sempre più inutile... la pubblicità sa fare di meglio...

  • E la chiamano opera d'arte?
    E' una merda pazzesca!!!!!

    MA come si fa?

    certa gente dovrebbe vergognarsi

  • Concordo con i commenti precedenti, se questa è arte allora i nuovi spazi espositivi potrebbero diventare gli sfasciacarrozze. La fondazione Trussardi e Gioni forse non hano più idee per credere in certi progetti.

  • ammetto di aver mandato il messaggio precedente senza prima leggere la recensione, altrimenti a Luca Scalco una parola la avrei detta...rimedio ora...COMPLIMENTI!!!Farai carriera sicuramente se continuerai a scrivere con tanta piaggeria...un nuovo Alessandro Riva...

  • una specie di Catellan di serie B, come il cucciolo Gioni e chi se lo beve...

Articoli recenti

  • Mostre

Spazi adattabili, temporanei e trascendenti: la mostra dell’AlMusalla Prize a Venezia

Presentata dalla Diryiah Biennale Foundation, “Rooted Transience” si sviluppa negli suggestivi spazi dell’Abbazia di San Gregorio, a Venezia. L’esposizione rimane…

11 Giugno 2025 0:02
  • Progetti e iniziative

CONNEXXION 2025: a Savona, l’arte contemporanea riflette sulla libertà

A Savona prosegue la terza edizione di Connexxion, il festival di arte contemporanea che si espande in città, a partire…

10 Giugno 2025 18:21
  • Mostre

Perugia entra nella camera oscura di Berengo Gardin (e nello studio di Giorgio Morandi)

La nuova mostra della Galleria Nazionale dell’Umbria entra nell’atelier di uno dei più grandi artisti del Novecento attraverso lo sguardo…

10 Giugno 2025 18:14
  • Danza

Prefiche: nella coreografia di Nnamdi Nwagwu, il lutto si fa danza

Sul grande palco all’aperto di Orsolina, nel cuore del Monferrato, il giovane coreografo italo-nigeriano Nnamdi Nwagwu porta in scena gli…

10 Giugno 2025 17:43
  • Arte contemporanea

La nuova Fondazione Emilio Scanavino rilegge se stessa attraverso la storica Triennale del 1954

La X Triennale fu un momento storico per la produzione ceramica, che si fece elemento di dialogo tra arti e…

10 Giugno 2025 16:15
  • Mercato

Un Rhinocrétaire di François-Xavier Lalanne potrebbe raggiungere $ 5 milioni

Accade da Sotheby's, a New York. L'ibrido surrealista, a metà tra animale e oggetto funzionale, guida la vendita di "Important…

10 Giugno 2025 16:14